La notizia la dà lo stesso Giuseppe Cruciani in diretta nell’ultima puntata della Zanzara: un signore, le cui generalità non diranno nulla a nessuno di voi lettori, lo ha minacciato di morte. Per la precisione, intende decapitalo, un po’ come fatto dai miliziani di Hamas a quei poveri bambini inermi del Kibbutz Kfar Aza al confine con la Striscia di Gaza. La sua colpa? Essersi schierato con Israele nella guerra contro Hamas.
Durante il suo consueto editoriale, il conduttore di Radio24 ha preso in mano il cellulare per raccontare di uno dei messaggi ricevuti dopo la scelta, condivisibile, di indossare la bandiera israeliana in diretta e continuare a tenerla in ufficio. Un modo per dire: dovete sapere da che parte sta Cruciani, e la cosa non è piaciuta a qualcuno. “C’è un signore – ha detto Cruciani – di cui voglio fare nome e cognome, che mi scrive su Instagram: ‘Figlio di puttana infame, devi morire decapitato‘. Ora questo tizio probabilmente si trova in Italia, ma me ne fotto: non lo segnalo a nessuno, non me ne frega nulla di denunciarlo né di segnalarlo perché tanto loro sono leoni da tastiera inesistenti. Voglio solo dire a questo tizio che dovrebbe avere il coraggio di farsi vivo così mi dice perché dovrei morire decapitato”.
Cruciani non si è scomposto. Il suo ragionamento in fondo è da sempre abbastanza semplice: ognuno in Italia, in Europa e in Occidente può dire quel che vuole, anche le peggiori bestialità, senza rischiare alcunché non sia vietato da una legge. E sta proprio qui la grande superiorità della nostra cultura rispetto a quella di altri luoghi nel mondo: tutte le opinioni sono rispettabili. L’importante, ovviamente, è non prendere un mitra in mano e non minacciare nessuno di morire decapitato. Come successo ai bimbi di Israele.
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