Commenti all'articolo Giustizia e politica, duro botta e risposta tra Sallusti e Carofiglio
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Roberto
20 Giugno 2019, 17:15 17:15
Bene ha fatto il direttore Sallustri a rispondere e ribadire la totale correttezza di quanto aveva affermato su candidatura e campagna elettorale del dot. Carofiglio mentre era ancora giudice della Repubblica in un collegio dove era stato giudice per diversi anni fino a qualche mese prima. Altro che le affermazioni manipolatorie di falsità di carofiglio!
Scusa Nicola, ma non si può fare un piccolo servizio di 1 minuto a 4R dove si comunica quale era il tribunale di Carofiglio, quanti anni si è fermato e poi il collegio dove si è candidato ?
E’ un caso di dottrina che dimostra il malcostume italiano.
Mario Montesano
20 Giugno 2019, 17:00 17:00
Scusate, vi prego, la mia stupidità: non ho capito se Carofiglio, nel momento in cui si è candidato appartenesse alla magistratura (cioè fosse ancora pagato in qualità di magistrato) o pur meno.
Ringrazio per l’auspicato chiarimento.
Nel caso fosse stato ancora magistrato Sallusti, avendone eventualmente gli attributi, dovrebbe denunciarlo.
Aaron
20 Giugno 2019, 10:55 10:55
Sig. Porro, perché invita personaggi cosi squallidi, lo lasci nello sfogatoio gruber del volemose tutti bene, dove questi signori possono vomitare astio e rancore velenoso.
Valter
19 Giugno 2019, 22:21 22:21
La strafottenza di dichiarare che è stato richiesto di candidarsi per la sua fama di scrittore ! Ma quando mai ! Se non fosse stato magistrato non se lo sarebbe filato nessuno a sinistra, fosse stato pure un Ungaretti o un Montale. Per non dire del tono al limite dell’intimidatorio nei confronti di Sallusti. E certo, lui gli amici in qualche procura ce li ha ancora ! La magistratura italiana non va riformata, va rifondata, previe modifiche costituzionali a tutela dei cittadini e non dei magistrati.
rocco
19 Giugno 2019, 21:04 21:04
I magistrati non dovrebbero fare politica a meno che non si dimettano prima di iniziare la campagna elettorale e non tornino più in magistratura.
Non si sa mai, ma potrebbe succedere che un magistrato politicizzato usi il suo potere per indagare avversari politici mettendoli fuori gioco.
nè tampoco è compito della magistratura suggerire leggi o giudicarle; devono solo applicarle senza interpretazioni ideologiche.
Del resto, la democrazia è basata sulla separazione dei poteri, e se ci sono, nella costituzione italiana, momenti in cui questi due poteri si fondono, vanno eliminati.
Il CSM ha componenti laici di nomina politica e già questa è una stortura; ovvio che può accadere che poteri politici “inciucino” negli alberghi per le nomine dei magistrati.
Bene ha fatto il direttore Sallustri a rispondere e ribadire la totale correttezza di quanto aveva affermato su candidatura e campagna elettorale del dot. Carofiglio mentre era ancora giudice della Repubblica in un collegio dove era stato giudice per diversi anni fino a qualche mese prima. Altro che le affermazioni manipolatorie di falsità di carofiglio!
Scusa Nicola, ma non si può fare un piccolo servizio di 1 minuto a 4R dove si comunica quale era il tribunale di Carofiglio, quanti anni si è fermato e poi il collegio dove si è candidato ?
E’ un caso di dottrina che dimostra il malcostume italiano.
Scusate, vi prego, la mia stupidità: non ho capito se Carofiglio, nel momento in cui si è candidato appartenesse alla magistratura (cioè fosse ancora pagato in qualità di magistrato) o pur meno.
Ringrazio per l’auspicato chiarimento.
Nel caso fosse stato ancora magistrato Sallusti, avendone eventualmente gli attributi, dovrebbe denunciarlo.
Sig. Porro, perché invita personaggi cosi squallidi, lo lasci nello sfogatoio gruber del volemose tutti bene, dove questi signori possono vomitare astio e rancore velenoso.
La strafottenza di dichiarare che è stato richiesto di candidarsi per la sua fama di scrittore ! Ma quando mai ! Se non fosse stato magistrato non se lo sarebbe filato nessuno a sinistra, fosse stato pure un Ungaretti o un Montale. Per non dire del tono al limite dell’intimidatorio nei confronti di Sallusti. E certo, lui gli amici in qualche procura ce li ha ancora ! La magistratura italiana non va riformata, va rifondata, previe modifiche costituzionali a tutela dei cittadini e non dei magistrati.
I magistrati non dovrebbero fare politica a meno che non si dimettano prima di iniziare la campagna elettorale e non tornino più in magistratura.
Non si sa mai, ma potrebbe succedere che un magistrato politicizzato usi il suo potere per indagare avversari politici mettendoli fuori gioco.
nè tampoco è compito della magistratura suggerire leggi o giudicarle; devono solo applicarle senza interpretazioni ideologiche.
Del resto, la democrazia è basata sulla separazione dei poteri, e se ci sono, nella costituzione italiana, momenti in cui questi due poteri si fondono, vanno eliminati.
Il CSM ha componenti laici di nomina politica e già questa è una stortura; ovvio che può accadere che poteri politici “inciucino” negli alberghi per le nomine dei magistrati.