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Gli assistenti civici? Un altro passo verso il Grillocomunismo

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A giornali e giornalisti che continuano a misurare la distanza tra tavoli, ombrelloni, sedie e inveiscono contro giovani e movida vorrei dire di lasciar perdere perché ormai si è ben oltre il ridicolo, il grottesco, il tragico. Ci dicano qualcosa, invece, sui magistrati che pur sapendo di far cose illegali (per loro stessa ammissione) hanno usato la giustizia per dichiarati fini politici. Coraggio, si tratta, male che vada, di attentato allo Stato e alla Costituzione (sempre quella più bella del mondo). Ma siccome al peggio non c’è mai fine, ecco che è arrivata anche la trovata degli assistenti civici che avrebbero il compito di far rispettare le misure del distanziamento fisico-sociale.

L’idea è del peggior ministro di questo autoritario governo: quel Francesco Boccia che in piena emergenza sanitaria si presentò sulla cattedra serale della protezione civile con una mascherina appesa all’orecchio sinistro per fare una sceneggiata polemica nei confronti del governatore Fontana e dell’assessore Gallera. Gli assistenti civici sarebbero sessantamila. Un vero e proprio esercito di volontari stipendiati la cui differenza dalla milizia fascista è pari a zero. In pratica, il governo assume sceriffi e già che c’è può dare loro anche la stella a cinque punte.

Noi prendiamo le misure del governo – Fase 2, distanziamento, monopattino, assistenti civici, sussidi – come errori o scemenze. Sbagliamo. È un preciso progetto politico e sociale che punta al pauperismo e alla dipendenza della società dallo Stato. Grillocomunismo a spese altrui. Attenzione, fate attenzione. Non basta più dire che si tratta di misure stupide. E non si tratta di giustificarle con la stupidità. Carlo Maria Cipolla nel suo scrittarello impareggiabile sulla stupidità ci dice proprio questo: attenti a prendere sotto gamba gli stupidi, non solo perché il loro numero è sottovalutato ma anche la loro logica arbitraria è ingestibile e ingovernabile e, tuttavia, bisogna cercare di darle un senso per anticiparne le mosse, altrimenti il governo della stupidità distruggerà il mondo e lo condurrà verso l’autoritarismo. Non è esattamente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi?

La Fase 2 doveva scattare con i risultati della Fase 1. Quali? La sorveglianza attiva su base provinciale con l’uso delle Asl e della medicina di base: quindi tamponi, positivi, isolamento, tracciamento. Il compito specifico del governo, d’intesa o meno con le regioni alle quali poteva sostituirsi come vuole l’articolo 120 della Costituzione, era questo e non altro: garantire la sicurezza minima sanitaria e consentire il presto ritorno alla vita libera e civile. Invece, il governo è inadempiente e così nascono tutte le regole assurde sul distanziamento fisico-sociale e la criminalizzazione di chi non fa nient’altro che vivere.

Sia il governo sia il giornalismo chiede continuamente responsabilità trasformando il concetto classico della libertà di coscienza e di azione in una sorta di poliziotto notturno o di spirito di gregge o di delatore che, come capiscono perfino gli stupidi, è l’esatto opposto della responsabilità. Pensate un po’: i giovani hanno questo vizio insopportabile di vivere e ministri, governatori, sindaci con la collaborazione di giornalisti che fanno gli scolaretti e le professoresse stanno lì a minacciarli. È la creazione geometrica dell’alibi perfetto in cui a rispondere dei fatti non è più il governo ma il cittadino che deve dar conto della sua vita e della sua libertà. E il giornalismo invece di essere il cane da guardia della democrazia e di sottoporre a critica il governo è diventato il cane da guardia del governo e sottopone a critica i cittadini.

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