Piccola curiosità. Da quanto è presidente della Repubblica, s’intende primo e secondo mandato, quasi un regno, Sergio Mattarella non ha mai mancato di mandare un augurio alla comunità musulmana in occasione della fine del Ramadan. Dieci Eid al Fitr, dieci comunicati sapientemente pubblicati sul portale del Quirinale. Diverso invece il discorso per la Pasqua, benché in teoria, ma anche in pratica, siano molti più i fedeli cristiani in Italia che quelli musulmani (incluso, peraltro, lo stesso presidente). Perché se uno cerca “Pasqua” nel portale del Colle esce un po’ di tutto tranne il comunicato ufficiale di auguri del 2024.
Sì, è vero, Mattarella ha “esteso” i “più fervidi e affettuosi auguri” per le “imminenti festività pasquali” in un comunicato per il nono anniversario di pontificato di Papa Francesco. Ma insomma: non c’è traccia di una lunga dichiarazione col “cordiale augurio ai concittadini e agli ospiti che professano la fede islamica in Italia”. Solo un caso? Sicuro. Ogni anno Re Sergio invia a Re Francesco un messaggio “in occasione” della Pasqua, ma sempre come augurio suo e “a nome del popolo italiano” al Santo Padre. Non è un messaggio rivolto ai milioni di fedeli che durante il Triduo s’apprestano a festeggiare il Cristo risorto.
Detto questo, arriviamo al messaggio di Mattarella ai musulmani, che cade nel bel mezzo del “caso Pioltello” e quando il governo sta preparando una norma per impedire che gli istituti possano sospendere le lezioni per festività religiose che non siano quelle con cui lo Stato ha un accordo bilaterale. “In occasione della fine del mese di Ramadan rivolgo un cordiale augurio ai concittadini e agli ospiti che professano la fede islamica in Italia – dice Mattarella – La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza, riconosciuta dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite. La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune”. Il presidente, in fondo, si era già schierato al fianco dell’istituto nel Milanese che ieri è rimasto chiuso per permettere ai musulmani di festeggiare. Re Sergio tifa Ramadan, e ce l’ha fatto sapere.
Conclude Mattarella nel messaggio: “Quest’anno il Ramadan è tristemente coinciso con un periodo denso di preoccupazioni per le sofferenze e i lutti che affliggono civili innocenti in diverse parti del mondo, compreso il Medio Oriente. Il messaggio delle religioni per la pace è senza confini e ad esso dobbiamo fare riferimento, specie nell’accompagnamento dei giovani all’educazione alla reciproca comprensione”. Allah al Mattarellah.
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