Gli esperti che dicono no al vaccino sui bambini

Si apre la discussione sulla immunizzazione dei più piccoli: vaccino sì o vaccino no?

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Negli ultimi giorni diversi esperti in campo medico hanno sollevato delle forti perplessità riguardo alla vaccinazione per i bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, sulle pagine di Libero ha dichiarato: “Se un bambino ha già di suo delle altre patologie gravi, conviene vaccinarlo per proteggerlo da un virus che, associato ad altre malattie, può rivelarsi grave. Se invece è sano, non vedo necessità di vaccinarlo. I bambini hanno una vita sociale meno intensa degli adulti, frequentano poco o affatto i mezzi pubblici, stanno per lo più in ambienti protetti dove tutti sono vaccinati, come le scuole. Si dice che i piccoli si contagiano e contagiano anche gli altri ma analizzando i dati non si può dire che al momento la loro incidenza sul propagarsi del virus sia forte. Vaccinare i bambini per proteggere gli anziani? La solidarietà sociale da chi ha meno di dodici anni rasenta l’ideologia e il fanatismo. Il vaccino non va fatto ai bambini per impedirgli di contagiare gli adulti, ma solo se sono fragili di loro”.

Secondo Vaia “ci concentriamo troppo sui no vax, che sono una minoranza. Bisognerebbe piuttosto spingere a tavoletta sulla terza dose, nelle fasce di popolazione fragili, negli over 80, nei sanitari, in coloro che hanno rapporti con il pubblico, e convincere soprattutto chi non ha completato il ciclo vaccinale, ancora troppi.

Anche Maria Rita Gismondo va all’attacco sul Covid e mette in particolare nel mirino Roberto Speranza. La direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano è subito perentoria sul vaccino ai bambini, con l’approvazione per la fascia 5-11 anni che è in programma prima di Natale: “Al momento non credo che i dati a nostra disposizione giustifichino questo tipo di vaccinazione, per almeno due motivi: in quella fascia di età la severità della malattia e la mortalità è quasi pari a zero. Peraltro, sappiamo che l’immunità di gregge non sarà mai raggiunta, quindi il rapporto rischio/benefici ad oggi non sembra giustificarne la vaccinazione”.

A questo punto la domanda è: “Sono no vax pure questi qua, o è necessario mettere in discussione il piano di Locatelli e Speranza?”

Carlo Toto, 9 novembre 2021

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