Europa solidale: sì, ma solo a parole
L’Italia deve recuperare un protagonismo geo-politico nel Mediterraneo affinché non soggiaccia ai processi che si sviluppano nell’area, ma li incanali in un percorso di sostenibilità nel rispetto dell’interesse nazionale. Senza un meccanismo di redistribuzione vincolante dei migranti l’emergenza è destinata ad impattare unicamente sui Paesi rivieraschi come l’Italia, che è aggravata sia economicamente che logisticamente dal processo incontrollato dell’immigrazione. L’Europa si dichiara solidale, ma nei fatti si sottrae all’applicazione della condivisione del fenomeno migratorio che, peraltro, ha mutato la sua tipologia includendo soggetti provenienti da Paesi che non conferiscono il titolo di richiedenti asilo per la concessione dello status di rifugiato.
Nonostante le enunciazioni della burocrazia europea, anche in merito alla modifica del Regolamento di Dublino, l’Italia rischia di continuare ad essere un campo profughi che magnetizza gli arrivi in un quadro di isolamento che esaspera il processo unilaterale del fenomeno migratorio.
Andrea Amata, 21 settembre 2020