Gli “studenti” assaltano poi frignano. La polizia stavolta manganella

Scontri tra manifestanti e agenti durante il corteo contro gli Stati Generali della Natalità: due poliziotti sono finiti in ospedale

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Nessuna sorpresa, purtroppo. A Roma, in occasione degli Stati generali della natalità, studenti e transfemministe sono stati protagonisti di scontri con le forze dell’ordine. Il corteo di circa 250 persone partito da Piazzale degli Eroi e diretto a piazza Cavour, ha tentato di cambiare percorso per imboccare via della Conciliazione e raggiungere l’auditorium della Conciliazione dove si tiene l’evento. Chiamati al loro dovere, i poliziotti in assetto antisommossa hanno bloccato il passaggio e sono stati attaccati dai manifestanti: gli agenti sono stati assaliti con il lancio di fioriere e vernice spray. Danneggiati anche alcuni ciclomotori parcheggiati nell’area. In risposta e senza ulteriori alternative, i poliziotti hanno manganellato i violenti. E i coraggiosissimi manifestanti hanno iniziato a frignare.

Secondo un primissimo bilancio, negli scontri sono rimasti feriti due agenti e tre manifestanti, tra cui una ragazza colpita alla testa. Repubblica riporta che i due membri delle forze dell’ordine sono stati accompagnati all’ospedale San Carlo di Nancy per contusioni. Due le ambulanze sul posto. Al momento è stata ripristinata la normalità, ma si temono nuovi episodi critici nelle prossime ore. Ricordiamo che nella giornata di ieri studenti e transfemministe hanno boicottato l’intervento della ministra Eugenia Roccella, costretta a lasciare l’auditorium della Conciliazione per evitare il peggio. Il nadir della democrazia.

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Coccolati dalla sinistra, i collettivi hanno puntato il dito contro la presunta violenza della polizia, dimenticando che sono stati loro a deviare il percorso e quindi a non rispettare la legge. Nella nota diffusa da “Osa”, si blatera di “governo reazionario” che “parla di natalità mentre semina morte, oppressione e precarietà”. Repressione e manganelli, il vero volto del governo secondo i compagnucci. Un piantolino clamoroso. Ma la realtà è un’altra, come testimoniato dalle loro stesse azioni violente. Poco prima degli scontri, durante la manifestazione è stato bruciato il programma “educare alle relazioni” del ministro Valditara. Esattamente quello che accade nelle dittature violente. Come nel fascismo, in altri termini. Anzichè manifestare per perdere tempo, forse sarebbe meglio aprire un libro e studiare.

Resta da capire se spunteranno anche questa volta gli indignati per le manganellate. Sono sempre i soliti, li conosciamo: quelli che dimenticano le provocazioni degli studenti, i primi ad attaccare, per gettare fango sulle forze dell’ordine. Quelli che sostengono con forza le indagini nei confronti dei poliziotti schierati a difesa dell’ordine pubblico e che chiedono il “no al manganello”. Gli stessi che quando un agente viene accoltellato esprimono solidarietà e vicinanza alla famiglia, come il caso del vice ispettore Christian Di Martino, aggredito da un irregolare a Milano. Sempre gli stessi, gli incoerenti di sempre, che per il voto degli attivisti estremisti farebbero carte false.

Franco Lodige, 10 maggio 2024

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