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“Gli Usa sapevano…”. Quel dubbio sulla marcia della Wagner

I servizi segreti americani sapevano in anticipo dei piani di Prigozhin e della Wagner. Addirittura da mercoledì scorso

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È durata solo un giorno la “guerra civile” annunciata dal gruppo mercenario Wagner contro Vladimir Putin. Proprio questa mattina, infatti, il leader Prigozhin ha dichiarato che tutte le milizie hanno lasciato ufficialmente Rostov, dopo averne occupato i siti militari ed un aeroporto. L’obiettivo sarebbe stato quello di “marciare su Mosca”, ma la “rivoluzione” è terminata a 200 chilometri dalla capitale, dopo il duro discorso di Putin in mattinata, che aveva già parlato di tradimento da parte della Wagner, ed il dietrofront di Prigozhin.

Eppure, un dato rilevante c’è: i mercenari hanno lasciato la città di Rostov tra gli applausi della folla. Il che fa pensare che il consenso nei confronti del Cremlino (e quindi del conseguente sostegno alla guerra in Ucraina) sia ancora alto, ma non così saldo nella aree in prossimità dei confini del Paese governato da Zelensky. Ed era proprio questa la strategia di Kiev: destabilizzare la popolazione, creare pessimismo e sfiducia nella popolazione nei confronti di Putin. Questo grazie ad una serie di attacchi all’interno del territorio russo, fino ad arrivare a colpire addirittura Mosca.

Tornando al punto centrale, però, nelle ultime ore ha cominciato ad aleggiare un dubbio sull’offensiva del gruppo Wagner nella giornata di ieri. Come rivelato dal Washington Post, infatti, gli 007 americani sapevano in anticipo della marcia su Mosca ideata da Prigozhin. “La Casa Bianca e altre agenzie governative erano state urgentemente informate per non essere colte alla sprovvista”, ha scritto il quotidiano statunitense. Un piano che, però, ha preso alla sprovvista i vertici della Federazione Russa, visto che si contano almeno 15 soldati russi morti duranti gli scontri a fuoco avvenuti nelle aree più occidentali del Paese.

Per approfondire:

Mentre era in corso la “marcia per la giustizia”, Joe Biden ha avuto un colloquio con i leader rispettivamente di Francia, Germania e Regno Unito, con al centro la situazione sul campo russo ed il sostegno all’Ucraina, ancora una volta ribadito come “incrollabile”. Ma è poi il New York Times a scrivere che le autorità statunitensi erano state informate già da giorni dei piani di Prigozhin, specificando che i responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti sarebbero stati avvertiti addirittura mercoledì scorso.

Nelle stanze dei bottoni di Washington, la preoccupazione principale era quella di capire come questo tentativo di golpe avrebbe poi influenzato il controllo russo sul suo arsenale di armi nucleari. Nonostante le ultime ore di tensione, però, ora in Russia è tornata la normalità. Anzi, come già dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, “l’operazione militare speciale continuerà senza interruzioni. Le nostre truppe sono riuscite a respingere la controffensiva ucraina”.

Matteo Milanesi, 25 giugno 2023