Godetevi questa Pasqua, presto vi toccherà il Ramadan

I cristiani distratti o delusi non trovano più ragioni per celebrare questa festività. Quali sono i rischi

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pasqua ramadan

Vogliate gradire i più servili auguri di una spettabile Pasqua che non c’è. A riuscire nel miracolo, il combinato disposto di alcune forze oscure: un papato inconsistente per una Chiesa fellona, l’integralismo islamico benedetto dal Capo dello Stato, infine il consumismo che disegna le vacanze di Pasqua senza la Pasqua, la festa senza festività e qui va posta subito una precisazione: di per sé il consumismo non è per forza un male, a denunciarlo come tale sono anzitutto i consumisti più sfrenati, in scia ai moralisti insopportabili del secolo scorso, i Baudrillard, i Pasolini che girava in Alfetta alla caccia di marchettari e tra le case di proprietà nascondeva, segreto di Pulcinella, un villino per farci le orgette.

Ma si sa che ai marxisti critici tutto è concesso. Sono loro i più efferati, i comunisti consumisti per la semplicissima ragione che la loro prospettiva è materialistica, è deterministica e non hanno remore, non c’è in loro sorta di scrupolo spiritualistico ad arginarli. Quando questi apostoli del socialismo reale scoprono il benessere, ne abusano, salvo mantenere la farsa della decrescita felice per gli adepti, vedi il Beppe Grillo delle proprietà immobiliari fra Genova e Teheran. Ma la Pasqua senza Pasqua è come un uovo senza sorpresa, un uovo di Chiara Ferragni (superconsumista in rampa di lancio, purtroppo sabotata, per il Pd).

Buona Pasqua, se ancora è lecito dirlo: non lo è all’istituto dei somari di Pioltello, sponsorizzato dal nostro Mattarella, e non lo è a Soresina dove in un’altra scuola sono andati oltre: dal Ramadan festivo al blocco totale della didattica e pure della mensa. “Per non offendere” chi chiede asilo, ospitalità, e finisce a pretendere tutto. Cosa è il processo di integrazione della sinistra, anche presidenziale, se non una integrazione alla rovescia, determinata da quelli che la chiedono, pretendendola? E in queste, come in altre scuole dalle Alpi al Lilibeo, augurare il Natale o la Pasqua è ormai vietato; i crocifissi sono stati rottamati, “per non offendere”, e magari a provare fastidio non erano tanto i bambini islamici quanto gli insegnanti fanatizzati o svenduti o semplicemente idioti.

Buona Pasqua sulle code in viaggio, sulle piste da sci, alla faccia del riscaldamento gretino, e buona Pasqua nelle chiese vuote, sempre più vuote, si legga il nuovissimo saggio La messa è sbiadita di Luca Diotallevi, il nome giusto per il tema giusto: d’accordo, una tendenza che parte prima di Bergoglio, ma Bergoglio ce la sta mettendo tutta per svuotarle queste chiese, in modo poi da consegnarle ai migranti, come ha predicato le mille volte. Coadiuvato da un clero vile affarista, che considera “non normale ma dovuto” il Ramadan politico, chiusurista, e combina affari con le Ong dei presunti salvatori, in realtà agenti di pull factor, che agevolano il lavoro sporco di scafisti e trafficanti.

Ma che fa? La Pasqua senza Pasqua è quella celebrata dai telegiornali: litanie di cifre, gli italiani spenderanno tot, tanto e quanto più o meno dello scorso anno, e giù con le intervistine penose, dei vacanzieri che dicono “fortuna il tempo bello così possiamo divertirci”; segue servizio allarmistico sui ghiacci che si sciolgono, forse, con sopra gli orsi malati fatti passare per vittime del riscaldamento onirico. Nessuno, neppure tra i media considerati tradizionalisti, osa più ricordare il messaggio di una ricorrenza mistica che è quello di un Dio lasciatosi macellare per poter tornare in aura di Salvatore, Colui che sconfigge il male e lo debella con le armi dell’amore e della comprensione, del perdono. Roba che dà fastidio, evidentemente, anche ai laici: in nome della pace e dell’inclusione vediamo omarini come questo Raimo, teorico del Ramadan, che spiegano come “picchiare i nazisti”, ovvero mandare come sempre avanti agli altri.

Raimo che mena qualcuno appartiene alla nobile tradizione dei film sul comico-distopico, del genere “Maciste contro Mario Merola”, ma è punto è il messaggio: più questi latrano alla società aperta e comprensivista e più teorizzano sfasci, violenze, vogliono candidare una esaltata che in Ungheria si dava alla caccia al nazista, deciso da lei e da altri fanatici, pretendono l’inclusione a senso unico, la laicità a senso inverso; ai nostri rivoluzionari un po’ spelacchiati, un po’ si direbbe impotenti piace l’antica idea della violenza salvifica, della rivoluzione che non è un pranzo di gala ma viaggia sulla punta del fucile, piace a loro non la mitezza cristiana ma la dialettica della scimitarra a mezzaluna: questo, e solo questo è il motivo della loro preferenza per l’Islam assoluto e politico, in nome di una laicità cialtronesca.

Credono, pensano di servirsene come di ogni elemento di disturbo e di destabilizzazione della società occidentalizzata, consumistica, ritenendo di appartenere alla élite sociale che andrà immune dai contraccolpi, che leninisticamente saprà gestirli, governarli. La coglionaggine perenne del marxismo paranoico destinato a franare su se stesso. Ma il “muoia Sansone con tutti i filistei” non risparmia gli altri, non risparmia i cristiani distratti o delusi che non trovano più ragioni per celebrare la Pasqua, non capiscono perché, nei loro templi, ancora siano obbligati a prendere la Comunione dietro la mascherina, somministrata da sacerdoti più vicini alla politica di calcolo che al Gesù Cristo inchiodato e poi trionfante.

E, siccome non lo capiscono, vanno a sciare o al mare. Buona Pasqua senza Pasqua, ma che almeno si possa ancora dirlo, come gesto residuo, come testimonianza spericolata, come libertà provocatoria.

Max Del Papa, 31 aprile 2024

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