“I’m a gaffe machine”. Era lo stesso presidente americano, Joe Biden, ad autodefinirsi una macchina di gaffe, con una certa dose di ironia, qualche anno fa. Eppure, in questi quattro anni da inquilino della Casa Bianca, il numero di strafalcioni del leader democratico è divenuto incalcolabile, in vista anche dell’ultima frase (non priva di imbarazzo) che Biden ha pronunciato durante la sua visita a Hanoi, in Vietnam, dopo il G20 di Nuova Deli.
Cosa ha detto Biden
Il presidente Usa ha esordito con un secco “Good evening, Vietnam“. Nulla di strano, se non che la formula “Good morning, Vietnam” era il grido con il quale il Dj dell’aviazione americana, Adran Cronauer, apriva le sue trasmissioni mattutine alla radio dell’esercito americano durante la guerra del Vietnam, nonché il titolo del film con Robin Williams che racconta la sua storia.
Uno scivolone che arriva dopo quello di qualche settimana fa, quando il presidente americano chiamò Zelensky “Vladimir”, un’allusione al presidente russo e che suscitò l’imbarazzo dello stesso leader ucraino. O ancora, la confusione che ha portato a scambiare l’Iraq con l’Ucraina, fino ad arrivare alla gaffe durante l’inno indiano durante la visita di Modi negli Stati Uniti, quando il numero uno della Casa Bianca si mise la mano sul cuore.
Per approfondire:
- Ennesima gaffe per Biden: Zelensky diventa “Vladimir”
- “God save the Queen”. Biden, nuova gaffe: cosa ha detto?
- Biden, altra gaffe: scambia gli All Blacks per un reparto militare
L’ennesima gaffe
Ma non finisce qui. Era lo scorso giugno, quando durante un intervento in Connecticut con il tradizionale motto dell’inno britannico, Biden terminò il discorso con “Dio salvi la regina”, anche se era diventato “Dio salvi il re” dopo l’ascesa al trono di Carlo III, lasciando perplessi i suoi ascoltatori. Poi la Casa Bianca ha cercato di porre rimedio, spiegando che aveva “fatto un commento con qualcuno tra la folla”.
Un insieme di strafalcioni che ha portato anche lo stesso Partito Democratico a dubitare della leadership dell’ex vicepresidente di Barack Obama. Stando agli ultimi sondaggio, in un’ipotetica sfida elettorale con Donald Trump, il Tycoon sarebbe appaiato a Biden con il 46 per cento dei consensi, contro il 47 per cento degli americano che voterebbe il leader democratico. A ciò, si affianca la forte presa che l’ex presidente ha sul Gop, visto che il 62 per cento repubblicani sostiene a spada tratta The Donald. Diversa la situazione per Biden, dove più un elettore democratico su due ritiene che il fattore “età” incida drasticamente, tanto da non essere in grado di portare avanti un secondo mandato di quattro anni.