Politica

Incursione di Meloni sui social di Schlein. Ed è rissa sulle Ong

L’estate è finita: tornano gli scontri politici sui migranti. L’accusa del leader dem dopo il fermo amministrativo a Open Arms

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Botte da orbi tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. L’estate sta scemando e “finalmente”, si fa per dire, la scena politica ritrova un tantino di brio. Motivo del contendere il sempreverde tema dei migranti, sempreverde nel senso che ormai da anni i governi devono fare i conti con un fenomeno in continuo aumento. Quest’anno in particolare. In Italia sono sbarcati oltre 100mila immigrati, molti più rispetto all’anno scorso, ma soprattutto un numero che ormai non si vedeva dal lontano 2017. Il caos è tale che i ruoli ormai tendono ad invertirsi: il governo e la maggioranza devono gestire quell’immigrazione che avevano promesso di fermare; mentre la sinistra, soprattutto sindaci e governatori del Pd, si lamentano per i numeri elevati nei loro centri di accoglienza.

In questo “mondo al contrario”, come direbbe il generale Vannacci, Elly Schlein si risveglia dal torpore mediatico delle vacanze e sferra l’attacco. E lo fa sul caso della Open Arms, la nave Ong che ha soccorso altri migranti mentre si stava dirigendo verso il porto a lei assegnato a Carrara. Risultato, secondo le norme del Decreto Cutro: fermo amministrativo per venti giorni e multa fino a 10mila euro. Elly parla di “reato di solidarietà“. Accusa l’esecutivo di “crudeltà” e chiede a Meloni di farle sapere “se quelle persone in pericolo andavano abbandonate in mare”. “Il paradosso – dice il segretario dem – è che sempre più spesso è la Guardia Costiera italiana a richiedere il loro intervento di supporto: in una missione precedente Open Arms si è trovata a effettuare 7 operazioni di soccorso nella stessa giornata, nell’ultimo mese hanno salvato 734 persone e fornito assistenza ad altre 540 sempre sotto coordinamento della Guardia Costiera italiana. Ma oggi quella nave, cui le stesse autorità italiane hanno chiesto supporto per i salvataggi, viene fermata per venti giorni per effetto del decreto approvato dal governo Meloni”.

Per la precisione, le navi umanitarie ferme in porto sono 3: la Aurora di Sea Watch ha le ganasce a Lampedusa; la Sea Eye a Salerno, accusata di aver effettuato più di un’operazione di salvataggio; e poi c’è appunto Open Arms a Massa Carrara. Di “guerra alle Ong” o “disumanità”, però, Giorgia Meloni non intende parlarne e a stretto giro su Facebook rispedisce al mittente tutte le accuse della Schlein. “Facciamo applicare leggi e principi che esistono da sempre in ogni Stato: non è consentito agevolare l’immigrazione illegale e favorire, direttamente o indirettamente, la tratta di esseri umani”, scrive il premier proprio sotto il post della leader dem in una insolita incursione social. “Solidarietà è fermare i viaggi della speranza e le morti in mare. Perché contribuire ad arricchire chi organizza la tratta degli esseri umani non ha nulla a che fare con le parole solidarietà e umanità”. Uno a uno, palla al centro.

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