Commenti all'articolo Grand Canyon e Lake Powell, dove si respira lo spirito del Far West
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8 Commenti
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Orlo
23 Agosto 2019, 1:26 1:26
Caro Tullio,nn arretro dalla mia convinzione di un Bolsonaro “armato” dal regressismo mondiale legato alle logiche di conservazione di un potere che si autosostenta attraverso politiche a profilo,quando va bene,oligarchico. Nelle politiche di Lula,ribadisco,il lume che ha mosso l’azione politica era rivolto verso il progresso della parte maggioritaria,poverissima,in chiave di libertà di impresa e orientata verso il libero mercato. Partendo da sinistra,ma ciò è indifferente in codesto caso. Ciò che turba è l’ascesa di Bolsonaro cavalcando l’imchiesta “lava jato” di cui il giudice Moro sta sempre più emergendo essere il dominus incontrastato in ogni passaggio. Essere entrato come superministro nel governo Bolsonaro con delega a giustizia e sicurezza pubblica,è ovviamente un premio al suo operato. Operato che la Fohla di San Paolo dietro l’inchiesta di Glenn Greenwald,sta demolendo pezzo per pezzo. Lula era in testa a tutti i sondaggi,il carcere a breve per il rappresentante del pt dovrebbe terminare e per Bolsonaro,l’evento,porterà in dono tempi difficili. L’economia era ben equilibrata e sempre attenta a nn insistere sulla ricchezza distintivo di infamia sociale. Difatti la classe alta del Paese è sempre stata tutelata e financo sgravata fiscalmente sugli investimenti. Comunque nn mi ritengo interessato ad una disamina ferrea su dettagli tecnici per svelare la miglior ricetta economica atta al miglioramento umano. Resto del parere che attraverso una breve tratta di leggi… Leggi il resto »
Orlo
22 Agosto 2019, 16:02 16:02
Caro Tullio,debbo riconoscerti grande cultura dedotta da alcuni tuoi articoli letti sul tuo blog. D’altronde anche al Meluzzi riconosco tale erudizione “venduta” al,questo è un mio parere dedotto dalla sua ondivaga azione nell’alveo politico,miglior offerente. Nn sono in grado di ritagliarti un ruolo nelle dinamiche della politica e se ciò ti appartenga, oppure se ti diletti come battitore libero infatuato dei tuoi scritti. Ma ciò nn è dirimente,ma era per spiegarmi nello stroncare la tua visione edulcorata del Bolsonaro. Sono rimasto basito dalla tua visione brasiliana orientata verso la sua distruzione di una foresta fluviale di sicuro interesse mondiale,chiusa in una ordinazione complottista dove,novello colonizzatore,vorresti far passare le tue moderne collanine offerte ai tempi ai pellerossa e da te oggi descritte in una visione regressista imposta ai nativi di cui la privazione della civilizzazione consumista appare,tragicamente,uno sgarbo che soltanto una realtà bolscevica nega. Ma davero,davero?!? Bolsonaro è il Salvini brasiliano. Un servo sciocco di uno status quo reazionario per difesa dei propi fortilizi finanziari indispensabili per continuare a decidere le sorti del Mondo e che come AD del “gruppo multinazionale” ha messo il sig. Trump. Sicuramente Lula nn è stato un liberale,ne un liberalsocialista. Ma nemmeno un leader massimalista. La sua è stata una azione veramente legata allo sviluppo del propio Paese,ha dato una dignità diversa alle politiche di sinistra… Leggi il resto »
Tullio Pascoli
22 Agosto 2019, 14:37 14:37
Sì, sono zone bellissimi e diventate prospere anche con il turismo, senza compromettere l’ambiente, anzi. Ed i cattocomunisti del mondo intero, con le loro altamente politicizzate ONG vorrebbero che l’immenso interno del Brasile quasi disabitato, rimanesse selvaggio con gli indigeni vivendo come esseri miserabili e primitivi. Così, criticano il presidente Bolsonaro che vuole integrare zone quasi inesplorate e scarsamente abitate (meno di un abitante per chilometro quadrato), mentre i “globalisti”, eredi del collettivismo fallito, insieme alla ONU &C. vorrebbero mantenere le tribù protette dalla “corruzione” della civiltà capitalista e consumista, mantenendo gente che, invece, come noi ,aspira al progresso, gli gli altri che si dicono loro protettori, vorrebbero conservarle “intatte” come in un museo antropologico vivo. Per fortuna che è arrivato l’incorrotto Bolsonaro che darà anche agli indigeni l’opportunità di progredire, sviluppando attività economiche sostenibili, sfruttando le proprie ricchezze del suolo e le bellezze naturali e vivere la modernità con scuole, ospedali, energia elettrica come la maggioranza del resto del Paese, mentre la Chiesa – del nostro papa socialista – ed i soliti sinistri mancini di piantone, alleati agli indottrinati ambientalisti, vorrebbero destinare una zona più più vasta della stessa Europa ad una Popolazione sono il mezzo milione di abitanti che dovrebbero continuare a vivere nella primitività in capanne di paglia e di fango… In realtà, dietro al loro marchingegno… Leggi il resto »
Caro Tullio,nn arretro dalla mia convinzione di un Bolsonaro “armato” dal regressismo mondiale legato alle logiche di conservazione di un potere che si autosostenta attraverso politiche a profilo,quando va bene,oligarchico. Nelle politiche di Lula,ribadisco,il lume che ha mosso l’azione politica era rivolto verso il progresso della parte maggioritaria,poverissima,in chiave di libertà di impresa e orientata verso il libero mercato. Partendo da sinistra,ma ciò è indifferente in codesto caso. Ciò che turba è l’ascesa di Bolsonaro cavalcando l’imchiesta “lava jato” di cui il giudice Moro sta sempre più emergendo essere il dominus incontrastato in ogni passaggio. Essere entrato come superministro nel governo Bolsonaro con delega a giustizia e sicurezza pubblica,è ovviamente un premio al suo operato. Operato che la Fohla di San Paolo dietro l’inchiesta di Glenn Greenwald,sta demolendo pezzo per pezzo. Lula era in testa a tutti i sondaggi,il carcere a breve per il rappresentante del pt dovrebbe terminare e per Bolsonaro,l’evento,porterà in dono tempi difficili. L’economia era ben equilibrata e sempre attenta a nn insistere sulla ricchezza distintivo di infamia sociale. Difatti la classe alta del Paese è sempre stata tutelata e financo sgravata fiscalmente sugli investimenti. Comunque nn mi ritengo interessato ad una disamina ferrea su dettagli tecnici per svelare la miglior ricetta economica atta al miglioramento umano. Resto del parere che attraverso una breve tratta di leggi… Leggi il resto »
Caro Tullio,debbo riconoscerti grande cultura dedotta da alcuni tuoi articoli letti sul tuo blog. D’altronde anche al Meluzzi riconosco tale erudizione “venduta” al,questo è un mio parere dedotto dalla sua ondivaga azione nell’alveo politico,miglior offerente. Nn sono in grado di ritagliarti un ruolo nelle dinamiche della politica e se ciò ti appartenga, oppure se ti diletti come battitore libero infatuato dei tuoi scritti. Ma ciò nn è dirimente,ma era per spiegarmi nello stroncare la tua visione edulcorata del Bolsonaro. Sono rimasto basito dalla tua visione brasiliana orientata verso la sua distruzione di una foresta fluviale di sicuro interesse mondiale,chiusa in una ordinazione complottista dove,novello colonizzatore,vorresti far passare le tue moderne collanine offerte ai tempi ai pellerossa e da te oggi descritte in una visione regressista imposta ai nativi di cui la privazione della civilizzazione consumista appare,tragicamente,uno sgarbo che soltanto una realtà bolscevica nega. Ma davero,davero?!? Bolsonaro è il Salvini brasiliano. Un servo sciocco di uno status quo reazionario per difesa dei propi fortilizi finanziari indispensabili per continuare a decidere le sorti del Mondo e che come AD del “gruppo multinazionale” ha messo il sig. Trump. Sicuramente Lula nn è stato un liberale,ne un liberalsocialista. Ma nemmeno un leader massimalista. La sua è stata una azione veramente legata allo sviluppo del propio Paese,ha dato una dignità diversa alle politiche di sinistra… Leggi il resto »
Sì, sono zone bellissimi e diventate prospere anche con il turismo, senza compromettere l’ambiente, anzi. Ed i cattocomunisti del mondo intero, con le loro altamente politicizzate ONG vorrebbero che l’immenso interno del Brasile quasi disabitato, rimanesse selvaggio con gli indigeni vivendo come esseri miserabili e primitivi. Così, criticano il presidente Bolsonaro che vuole integrare zone quasi inesplorate e scarsamente abitate (meno di un abitante per chilometro quadrato), mentre i “globalisti”, eredi del collettivismo fallito, insieme alla ONU &C. vorrebbero mantenere le tribù protette dalla “corruzione” della civiltà capitalista e consumista, mantenendo gente che, invece, come noi ,aspira al progresso, gli gli altri che si dicono loro protettori, vorrebbero conservarle “intatte” come in un museo antropologico vivo. Per fortuna che è arrivato l’incorrotto Bolsonaro che darà anche agli indigeni l’opportunità di progredire, sviluppando attività economiche sostenibili, sfruttando le proprie ricchezze del suolo e le bellezze naturali e vivere la modernità con scuole, ospedali, energia elettrica come la maggioranza del resto del Paese, mentre la Chiesa – del nostro papa socialista – ed i soliti sinistri mancini di piantone, alleati agli indottrinati ambientalisti, vorrebbero destinare una zona più più vasta della stessa Europa ad una Popolazione sono il mezzo milione di abitanti che dovrebbero continuare a vivere nella primitività in capanne di paglia e di fango… In realtà, dietro al loro marchingegno… Leggi il resto »