Non c’è solo la storia del bambino morto di Covid, usata da certa stampa per diffondere ulteriormente il terrore. Nel calderone delle notizie che esulano dallo spartito del Quirinale c’è anche questa: una donna ieri si è presentata alla procura della Repubblica di Lucca per depositare una querela contro ignoti per lesioni personali colpose. Direte: e quindi? Quindi di per sé sarebbe storia da relegare nella cronaca cittadina, e invece ha una sua rilevanza perché la signora è stata colpita da un ictus otto giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. E quindi vorrebbe vederci chiaro. O avere giustizia.
I fatti risalgono a cavallo tra il maggio e il giugno scorso. A 41 anni la malcapitata Irene Cervelli s’è fidata del sistema messo in piedi dal governo e dal ministero della Salute: s’è presentata all’hub vaccinale ad un open day e ha mostrato il braccio. Sul momento, tutto bene. Poi otto giorni dopo il dramma: l’ictus, i danni neurologici, il coma, il ricovero a Cisanello e poi all’ospedale della Versilia e infine il percorso riabilitativo. Ora è a casa, ma vuole chiarezza. “L’ictus da trombosi verificatosi in data 3 giugno 2021, successivamente alla somministrazione del vaccino Astrazeneca – ha spiegato in una nota l’avvocato della famiglia, Giovanni Mandoli – ha provocato nella signora Cervelli danni neurologici consistenti che ad oggi non le permettono di essere autosufficiente”. Per questo, sul fronte legale la famiglia ha deciso di depositare una querela “dopo un’attenta analisi dei fatti e delle possibili responsabilità ascrivibili”.
La vicenda di Irene incombe anche sul dibattito tra obbligo vaccinale e risarcimenti da parte del governo. Alcuni giuristi, come noto, sostengono che – nonostante il paziente firmi un documento di accettazione al momento del vaccino – lo Stato debba naturalmente farsi carico di eventuali eventi avversi. A maggior ragione ora che per alcune fasce di età e professioni è previsto l’obbligo vaccinale. Non a caso nel decreto legge sostegni ter è stato introdotto un capitolo in bilancio dedicato a queste situazioni dotato di 150 milioni di euro. Il risarcimento, aveva spiegato il sottosegretario Costa, varrà “per tutti quei cittadini che si sottopongono a vaccino” e incorrono in un “certificato evento avverso grave”.