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Green pass, Draghi ha esagerato (e adesso rischia)

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di Paolo Becchi.

Che il green pass fosse un gran cazz lo avevo detto sin dall’inizio. Draghi ora lo ha esteso a tutti i lavoratori e ha superato il limite. È evidente che fare tamponi ogni due giorni nelle imprese è impossibile, egli ha puntato sull’ obbligo indiretto alla vaccinazione, ma non ha funzionato. Le vaccinazioni nell’ ultimo mese non sono particolarmente aumentate. C’è un nocciolo duro che non ha accettato il ricatto. È inutile nascondersi dietro un dito. Di questo si tratta.

Che fare? Ora lui può fare ben poco. La frittata l’ha fatta. Ma sarebbe il momento giusto per fargli capire che non è più alla Bce e deve scendere al compromesso.

Le possibilità sono due: tornare sui suoi passi e ammettere tamponi salivari rapidi per tutti a prezzo politico con un Dpcm. Questo sarebbe possibile perché sia il M5s che la Lega al governo sarebbero d’accordo, ma non lo farà. È un banchiere. La finanza non ragiona in senso politico.

E allora? Allora potrebbe andare incontro ad un serio problema perché in parlamento M5s e fuoriusciti, Lega e FdI potrebbero con una maggioranza trasversale mettere in forte difficoltà il Governo e far passare un emendamento che contrasta con quanto auspicato da Draghi.

Ok Draghi potrebbe bloccare tutto con un voto di fiducia, ma a questo punto perderebbero la faccia sia il M5s sia la Lega. Per la verità il M5s l’ha persa fa tempo, ma la Lega? Lunedì la Lega dovrà fare i conti con ballottaggi che rischiano di trasformarsi in una débâcle. Dire sempre di sì a Draghi non paga.

Come che sia le proteste crescono. È pur vero che non ci sarà una contestazione studentesca ma sta crescendo una contestazione tra i lavoratori e trasformare questa contestazione in una nuova strategia della tensione sarà molto difficile. Si preannuncia però un autunno molto caldo e la responsabilità di eventuali rivolte cadrà tutta su Draghi.

 

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