Lasciapassare stalinista
D’altro canto, malgrado i succitati numeri indichino che crescente chiarezza la natura particolarmente selettiva dell’insidiosa patologia che scaturisce dal coronavirus, la stessa grande informazione continua a raccontarci la favola nera di un virus estremamente mortale che colpisce a casaccio e che, nonostante alcuna prova al riguardo, senza le restrizioni che ci sono state imposte ci avrebbe costretto a raccogliere i cadaveri per le strade. Con questo peccato originale, il quale si ripete come un frattale da quasi due anni senza soluzione di continuità, si continua ad alimentare un pensiero unico con cui giustificare ogni restrizione.
Ed è proprio con il citato abominio, ultimo di una lunga serie, di un lasciapassare stalinista per chi lavora che risalta in modo drammatico l’assenza di quel fondamentale contrappeso democratico costituito dall’informazione. Tuttavia, pure sotto questo preoccupante aspetto pare che nessun autorevole commentatore che scrive e che parla dai pulpiti del cosiddetto giornale unico del virus abbia nulla, ma proprio nulla da eccepire. È un quadro veramente desolante.
Claudio Romiti, 15 ottobre 2021