Il problema dei “controlli a campione”
Problema scuola e università. Già il 15 settembre inizieranno le lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le università. Chi effettuerà i controlli delle migliaia di diciannovenni che frequenteranno i corsi del primo anno di università? I bidelli? I professori? Tranquilli, il ministro ha detto – seppur riferito alle attività commerciali – che verranno effettuati controlli “a campione” per i ristoranti. Lo stesso avverrà per scuole e università?
Ora, se Conte aveva dato vita alla bulimia dei Dpcm, Draghi ha inaugurato la stagione dei decreti-legge matrioska, con l’eventuale contorno di Dpcm. Dalla padella alla brace. Siamo al quinto decreto legge, se non di più, negli ultimi mesi. Non si capisce più nulla, anche perché il Parlamento obbedisce all’esecutivo e tutto passa come il governo vuole che passi. Non vogliamo suggerire correzioni ad un decreto legge che riteniamo fortemente discriminatorio, ma per pura necessità organizzativa e spirito di buon senso ci limitiamo ad avanzare un suggerimento.
E se usassimo l’autocertificazione?
In fase di conversione in legge del dl n. 111/2021, le Camere potrebbero inserire la possibilità – per chi è obbligato ad esibire il green pass – di presentare autocertificazione ai sensi del dpr n. 445/2000 e della legge n. 183/2011, i quali prevedono che – per il rilascio di certificazione amministrativa (quale il green pass certamente è visto che i suoi effetti si producono anche nei rapporti tra Stato e cittadini) – sia sufficiente che il soggetto obbligato compili e sottoscriva una dichiarazione sostitutiva, salvo i controlli a posteriori da parte della pubblica amministrazione, controlli che spesso avvengono “a campione”.
Perché non prevedere l’autocertificazione anche per il green pass? Non sarebbe la misura più idonea a garantire la privacy e ad evitare che chiunque possa controllare i documenti di identità dei cittadini? Coloro che dichiarassero il falso si assumerebbero ovviamente le proprie responsabilità di fronte alle conseguenze previste dalla legge. Si è prevista l’autocertificazione durante lockdown e zone rosse/arancioni, e non la si può prevedere per il green pass? Controlli a campione e snellimento di tutta la procedura, con sollevamento di responsabilità per esercizi commerciali, sportivi, culturali e strutture scolastiche o universitarie. Sarebbe una buona idea, vi pare?