Green pass, raffica di stupidaggini per riaprire le scuole

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In questa storia dispotica e distopica che dura ormai da due anni, è come se il mondo si fosse diviso in due: da una parte, abbiamo il mondo dell’informazione e delle istituzioni che costituiscono ormai un vero e proprio circo mediatico istituzionale; dall’altra parte, il mondo della quotidianità fatta da persone normali che oltre a fare i conti con la realtà e con il virus, deve fronteggiare le stupidità organizzate del mondo mediatico e istituzionale.

Oggi, mi trovo sulla spiaggia delle Cannelle, in Calabria – sul versante jonico – perché oltre ad essere una splendida spiaggia, è anche una spiaggia “libera”, dove le persone possono liberamente gestire le proprie attività vacanziere, in maniera utile a se stessi e agli altri, grazia a giudizio e buon senso.

Intanto ecco una notizia sulla riapertura della scuola che appartiene al mondo delle stupidaggini. Dopo due anni, ecco due grandi ideone per riaprire le scuole: tenere aperte le finestre e ricorrere al green pass (!). Tenere aperte le finestre: come si farà quando farà freddo? Come si farà quando pioverà o tirerà vento? È evidente che si tratta di un’idea cretina. Poi c’è il green pass, il quale – diciamolo – non è che un ricatto di stato. Non a caso la Corte costituzionale spagnola l’ha respinto e non a caso si tratta di una soluzione discriminante, usata soltanto Francia e Italia, cioè i due paesi più statalisti d’Europa.

Che strana cosa che è questa: tutti vogliono includere e invece ci si trova ad escludere perennemente gli altri sulla base peraltro di nozioni, informazioni e conoscenze che non riescono a dimostrare la superiorità delle proprie posizioni. Nona caso, coloro che scelgono di non vaccinarsi (io lo sono) non possono essere considerati degli irresponsabili; non possono essere considerati dei colpevoli. La vaccinazione, infatti, è una libera scelta. Se lo Stato vuole l’obbligo deve porlo. Invece, non pone l’obbligo e cerca di ricorrere ad un obbligo surrettizio indotto. Lo Stato che non si assume questa responsabilità colpevolizza gli altri ritenendoli responsabili.

Come si vede, ci si trova in una situazione distopica e dispotica in cui l’esercizio della nostra libertà, del nostro pensiero e la ricerca delle conoscenze più giuste e appropriate sono diventati la maggiore risorsa per governare noi stessi e non farci governare eccessivamente dagli stupidi e dagli autoritari e tutto.

Giancristiano Desiderio, 14 agosto 2021

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