Non è stato sufficiente il polverone alzato in queste ultime settimane per bloccare la nuova eco-follia di Bruxelles, ovvero la legge sul ripristino della natura, approvata ieri per un soffio: 336 voti favorevoli, 300 contrari e 16 astenuti. Decisivi sono stati i 21 franchi tiratori del Partito Popolare Europeo, il quale è stato il gruppo parlamentare più importante, insieme ad alcuni pezzi della sinistra e (soprattutto) della destra comunitaria, ad essersi schierato a difesa degli agricoltori.
Al via le eco-follie del Green Deal
Ora, il primo passo Ue per dar concretezza al Green Deal è arrivato. E tra i vari obiettivi, c’è quello cruciale di recuperare il 20 per cento delle aree terrestri e marine del vecchio Continente entro il 2030. Il tutto sottraendo il 10 per cento dei terreni oggi destinati all’agricoltura. Insomma, un provvedimento che – per l’ennesima volta – conferma il carattere ideologico della religione green, dove la sostenibilità ambientale non è altrettanto accompagnata da quella economica. E a farne le spese saranno i lavoratori, i produttori, tutti i cittadini comunitari.
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Il dito medio di Greta
A rendere questo risultato ancora più amaro ci si è messa pure Greta Thunberg, che nel festeggiare il via libera alle legge ha ben deciso di esibirsi con un dito medio davanti alle telecamere. Un incredibile paradosso ancora più alimentato dalle parole de La Stampa, che raffigura la giovane ecologista con la seguente frase: “Soddisfatta. L’attivista svedese per il clima, Greta Thunberg, festeggia il risultato del voto a Strasburgo”.
Insomma, chiudete gli occhi e immaginate se lo stesso gesto lo avesse fatto un “estremista” di destra. Avete capito bene, uno di quei sporchi anti-europeisti o euroscettici, magari della Lega di Matteo Salvini o di Rassemblement National di Marine Le Pen. Beh, difficile affermare che il trattamento sarebbe stato lo stesso (coi guanti di velluto) avuto con Greta. E una lampante dimostrazione si è avuto con il caso del giornalista Filippo Facci, dove del doppiopesismo progressista se ne è fatto un chiaro esempio.
D’altro canto, si sa: da una parte, rigorosamente a sinistra, tutto può essere concesso; dall’altra, invece, c’è un margine di azione e parola che è ben più limitato. Immaginiamo, ancora, che lo stesso gesto fosse avvenuto a parti inverse, cioè che un europarlamentare avesse festeggiato in questo modo, nel caso in cui la legge sul ripristino della natura fosse naufragata. L’esito lo sappiamo già ed ecco che sarebbe partito una viavai di accuse di bigottismo, analfabetismo di andata e di ritorno, di negazionismo climatico. Ma, appunto, ormai non è una novità: l’Europa è guidata sempre e solo da Socialisti e Verdi. Sia politicamente, che culturalmente. E sembra non esserci nulla da fare.