Società

Greta si ricicla: dal cambiamento climatico al sostegno a Gaza

Pur di far parlare di sè, Thunberg è intervenuta a gamba tesa sulla guerra tra Israele e Hamas. Ed ha sollevato un polverone

Ragazzina ingenua o morta di fama? Questo è il quesito che tante persone si sono poste in queste ore, precisamente da quanto Greta Thunberg ha pubblicato il suo ultimo aggiornamento social. Nessuna filippica strappalacrime per l’ambiente, nessuna rivendicazione contro i potenti della terra, nessuna pleonastica auto-celebrazione. No, l’eco-attivista ha pubblicato una foto in cui tiene un cartello con scritto: “Io sto con Gaza”. Insieme a lei altri giovani che tengono in mano altri manifesti: “Questa ebrea sta con la Palestina”, “Palestina libera” e “Giustizia climatica ORA”.

“Oggi protestiamo in solidarietà con la Palestina e Gaza. Il mondo intero deve far sentire la sua voce e chiedere un cessate il fuoco immediato, e la giustizia e la libertà per i palestinesi e tutti i civili colpiti dal conflitto”, recita la didascalia del post. Nessun cenno a Israele, nessun cenno ad Hamas. Ma perché confondere la causa del clima con una guerra? Che senso ha? L’unica risposta sensata – ma qui di sensato c’è poco – è una: l’immarcescibile necessità della compagna svedese di apparire sotto i riflettori.

Dopo essersi rimangiata il ritiro delle scene nel giro di un quarto d’ora, Greta è stata forse colpita dal disinteresse globale nei confronti dell’ambiente nei giorni del conflitto tra Israele e Hamas, nonostante l’arresto delle scorse ore. Da esperta di comunicazione – come un fenomeno social qualunque – ha dunque deciso di sposare il trend del momento, così da ricordare a tutti la sua esistenza. Ma la mossa si è rivelata un boomerang: le sue parole hanno scatenato l’ira di molti seguaci (ora ex).

Molti hanno evidenziato che avrebbe dovuto estendere la solidarietà al popolo israeliano, colpito brutalmente dagli attacchi terroristici dei miliziani di Hamas. Ma c’è anche chi ha sottolineato l’implicito sostegno rivolto ai terroristi, tant’è che sta diventando rapidamente virale l’hashtag #GretasupportsIsis. Qualcuno esulta, perché dopo questa castroneria finalmente non sentiremo più parlare di lei. Una cosa è certa: a volte il silenzio è la migliore soluzione.

La sparata della Thunberg è arrivata sino a Tel Aviv: “Chiunque in futuro si identificherà con Greta Thunberg sarà, a mio avviso, un sostenitore del terrorismo”, il j’accuse di un portavoce dell’esercito israeliano Arye Sharuz Shalicar ai microfoni di Politico. E ancora: “Quello che Greta sta facendo, cioè mostrare solidarietà ora a Gaza senza dire una parola sul massacro degli israeliani, mostra che non è veramente a sostegno dei palestinesi, ma sta mettendo il terrorismo dei palestinesi, di Hamas e della Jihad Islamica sotto il tavolo, come se non esistesse”. Una figuraccia sesquipedale.

Massimo Balsamo, 20 ottobre 2023