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Gretini, Sardine e grillini: tre sintomi della stessa malattia - Seconda parte

Ora, nel nostro panorama politico gli ambientalisti, almeno come partito, sono stati estromessi dalle aule dei parlamenti dal voto della gente sana di mente. Ma il disturbo psichiatrico non è stato estromesso: il M5s appare colpito dalla patologia. Basti pensare alla recente comparsata di Beppe Grillo con Di Maio alla sua destra in un momento in cui quest’ultimo sembrava criticato dal “gruppo”. Senza rinunciare ai suoi soliti francesismi, taglia corto Grillo: «Basta, dobbiamo smetterla di avanzare critiche con interventi qua e là; il capo politico è lui [Di Maio] e non rompete, i c…, fatemi la cortesia, perché sennò ci rimettiamo tutti». È proprio caratteristica di questa sottile forma di disturbo mentale il rifiutare ogni pallida critica, anche se interna: l’aspirazione del gruppo afflitto dal male è proprio l’unanimità, il consenso, con tutti i mezzi. Diventare una società di mutua ammirazione è una sorta di spirito di sopravvivenza del gruppo malato.

Il problema che mette a repentaglio la salute dell’intera collettività sana, però, emerge quando da siffatto disturbo sono colpiti gruppi che, per qualche imponderabile ragione, si ritrovano a determinare il futuro di quella collettività. Se questa vuole sopravvivere alle conseguenze esiziali dell’influenza di codesti gruppi malati, dovrebbe riconoscerli tali, isolarli, e non permettere di farsi contagiare. I contagiati dai grillini se ne sono resi conto presto. Quanto a Gretini e Sardine, che siano riconsegnati ai banchi delle loro scuole: vita troppo comoda quella di bighellonare nelle piazze, convinti pazzi di vivere una vita d’impegno.

Franco Battaglia, 20 dicembre 2019

 

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