Beppe Grillo e Giuseppe Conte sono ai ferri corti. Ricorsi e battaglie legali si profilano all’orizzonte. Non solo la ripetizione del voto nei prossimi giorni, dove Grillo ha chiesto efficaci controlli perché qualcosa non torna nel voto precedente
Ma la vera battaglia sarà sul nome e il simbolo: di chi sono? Non certo di Conte, che ne ha chiesto a Grillo l’utilizzo, ma con una scrittura privata uscita ieri da una agenzia di stampa ci sono certi impegni che vincolerebbero Grillo (a non intraprendere azioni legali circa l’utilizzo del nome e del simbolo da parte del Movimento). Certo che sì, ma sino a che punto? Questo è problema. Grillo potrebbe spuntarla ma chi pagherà il conto salato degli avvocati?
Ps: Sul voto.
Chi ha dato mandato al notaio di fare la certificazione? È stato Conte stesso o un suo dipendente o un organo terzo alla votazione come un comitato elettorale?
Come è stato certificato il corpo votante? Skyvote ha fatto votare circa 90 mila email che le sono state consegnate, ma di chi sono queste e-mail? chi le ha consegnate e certificate come quelle degli iscritti? Come vengono custoditi e come vengono gestiti e con che caratteristiche sono state scelte? Insomma non sappiamo di chi sono le email dei votanti che con una certificazione di questo genere potrebbero anche essere alterate.
Per questo credo Grillo abbia chiesto per il secondo voto un controllo esterno.
Paolo Becchi, 30 novembre 2024
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