5. Non manca nemmeno poi l’elemento della “giustizia ad orologeria”, quella che tante volte ha colpito in passato Silvio Berlusconi e questa estate il povero e innocente Luca Morisi. Sentire Grillo lagnarsi del fatto che l’avviso di garanzia sia partito nel pieno della partita per il Quirinale, quasi a voler depotenziare il suo ruolo e il ruolo del Movimento, o almeno a dare ad entrambi un “avvertimento”, sembra quasi surreale.
In conclusione, ci auguriamo:
a. da liberali e garantisti, che Grillo risulti innocente;
b. che a tutti sia finalmente chiara la demagogia con cui in questi anni si sono compiute certe battaglie in Italia, fino ad arrivare a codificare questo strano reato-non-reato detto “traffico delle influenze”;
c. che, per il bene dell’Italia, la parabola del Movimento, delineando un cerchio perfetto, sia giunta, per il bene dell’Italia, al capolinea;
d. che, sempre per il bene dell’Italia, si possa prima o poi varare una vera riforma della giustizia che tuteli, fra l’altro, la professionalità e l’onore di tanti magistrati onesti spesso vittime delle frange più rumorose e politicizzate della loro corporazione.
Corrado Ocone, 20 gennaio 2022