Yosef Almansi, 71 anni ex ministro delle Comunicazioni del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, è stato catturato ieri dalle forze di difesa israeliane e come alto esponente è stato subito interrogato dagli uomini dello Shin Bet, il controspionaggio dello Stato Ebraico. Durante l’interrogatorio l’uomo, che evidentemente non ha più nulla da perdere, ha pesantemente criticato la leadership dell’organizzazione terroristica di cui, fra l’altro, ha fatto parte fino al momento della sua cattura.
Rispondendo alle domande degli inquirenti ha usato delle parole decisamente pesanti e, riferendosi a Yahya Sinwar e alla sua cerchia, ha detto: “Questo è un gruppo di pazzi. Hanno distrutto la Striscia di Gaza, l’hanno riportata indietro di 200 anni.” Nel proseguo dell’indagine Yosef Almansi ha fatto chiaramente capire che a suo avviso la politica di Hamas è sempre stata distruttiva e ha raccontato i danni e la distruzione essa causati nella Striscia di Gaza.
Ha anche affermato che la gente di Gaza dopo i due mesi di guerra si è convinta che sono stati Sinwar e la sua banda a causare le distruzioni in atto e che è giunto il momento che il popolo palestinese si sbarazzi di loro. Ha poi aggiunto: “Non ho visto nessuno nella Striscia di Gaza che sostenga Sinwar, a nessuno piace Sinwar. Ci sono persone che giorno e notte pregano affinché Dio ci liberi da lui. Alla fine i successi di Hamas consistono nell’uccisione di migliaia di persone e nella distruzione di oltre il 60% degli edifici, delle infrastrutture, delle strade e delle strutture pubbliche. Sinwar ha manie di grandezza. Si sente come se fosse al di sopra di tutti gli altri. Agisce solo come pensa. Prende decisioni senza consultare nessuno”.
Ha poi parlato anche dei finanziamenti che Hamas riceveva. Del denaro destinato ai progetti e di quello che arrivava dall’Iran direttamente al braccio militare di Hamas. Secondo lui proprio questo fiume di denaro Sciita è stato il motivo che ha portato alla distruzione della Striscia di Gaza. Riferendosi all’assalto e al massacro che gli uomini di Hamas hanno eseguito in territorio israeliano Yosef Almansi ha detto: “Ciò che è successo il 7 ottobre è il contrario dell’Islam. Questa è un’eresia. Una follia. Ciò che hanno fatto non è accettato dalla logica, dalla religione o dall’intelletto. I responsabili di questo sono Sinwar e il suo gruppo. Il mio consiglio alla gente di Gaza è di opporsi al gruppo di Sinwar. Viviamo, prendiamoci cura delle persone. Costruiremo Gaza di nuovo, ci vorrà tempo, la ferita è grande”.
Nella parte di filmato dell’interrogatorio che è stato pubblicato, si vede questo anziano signore che, con aria del tutto pacifica, dice cose sensate, dice quello che le orecchie israeliane, e forse anche del resto dell’occidente, vuole sentirsi dire. Il problema però è che tutto quello che dice è falso, è una menzogna premeditata, un discorsetto preparato a tavolino da usare nel momento in cui ci si trova nelle mani dei sionisti e davanti a una telecamera. Che si tratti di una tattica di distrazione lo si capisce facilmente, basta una semplice analisi. Yosef Almansi era uno dei ministri di Hamas, non lo sapeva di essere ai vertici dell’organizzazione terroristica? Ha detto in pratica che a Gaza comandava un gruppo di pazzi, ma davvero crede che Israele non sappia che lui faceva parte di quel gruppo?
Ha raccontato che la politica di Hamas è sempre stata distruttiva e ha raccontato i danni e la distruzione causati da Hamas nella Striscia di Gaza. Ma lui per arrivare ad occupare il posto di ministro delle Comunicazioni, cioè della propaganda che ha reso famosa Hamas ed è riuscita a trovare milioni di fan nel mondo, non ha fatto parte di quella politica? Riferendosi al massacro che gli uomini di Hamas hanno eseguito in territorio israeliano il 7 ottobre scorso, Yosef Almansi ha affermato che le uccisioni, soprattutto dei bambini, i massacri, gli stupri di massa, i rapimenti sono stati un’eresia. Una follia inaccettabile dalla logica, dalla religione o dall’intelletto. E di tutto questo ha dato la colpa solo a Sinwar e al suo gruppo.
E lui? Lui dov’era quando si pianificava il massacro dei civili israeliani? Ma la balla più grossa che ha avuto il coraggio di dire è che non ha visto nessuno nella Striscia di Gaza che sostiene Sinwar e che a nessuno piace Sinwar. Sottintendendo, di fatto, che nella Striscia di Gaza a nessuno piace Hamas. E allora, come si spiega la distribuzione di dolcetti nelle strade di Gaza city, di Jabaliya, di Beit Lahia di Khan Yunis e di tutti gli altri villaggi della Striscia di Gaza e della Cisgiordania affiliata ad Hamas a ogni attentato terroristico che ha seminato sangue e morte fra gli israeliani? A parte quelli che non l’hanno voluto vedere, in occidente tutti hanno avuto modo di visionare i filmati girati fra i civili palestinesi e dai civili palestinesi che ringraziavano Allah per aver aiutato i combattenti di Hamas nell’eseguire il massacro del 7 ottobre scorso.
A parte quelli che non hanno voluto sentire, in Occidente tutti hanno ascoltato la registrazione della telefonata fra mamma e figlio dove lui si vantava di aver ucciso dieci ebrei, notare ebrei non israeliani, e la mamma lo benediceva dicendo che era il suo eroe. Uno di quegli eroi che con vecchi, donne e bambini sono stati dei Rambo ma che ora si stanno arrendendo a migliaia davanti all’esercito israeliano e consegnano le armi in mutande. In mutande perché prima di prenderli in consegna i militari israeliani li fanno spogliare, il pericolo che sotto i vestiti ci possa essere qualche arma nascosta o giubbetto esplosivo è altissimo.
Non sappiamo, e non sapremo mai, quello che Yosef Almansi può aver rivelato nella parte dell’interrogatorio che non sarà mai pubblicata, ma il suo sorriso dietro a ogni bugia che ha detto rivelava i suoi pensieri. Ok, d’accordo, sappiamo che per il Sacro Corano non è peccato mentire a un non musulmano, ma l’ex ministro di Hamas, almeno in questo caso, e probabilmente non solo in questo caso, se ne è approfittato un po’ troppo.
Michael Sfaradi, 11 dicembre 2023