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“Guasti ai jet dati all’Ucraina”. La denuncia della Slovacchia

Il ministro della Difesa slovacco accusa i russi di sabotaggio: “Hanno creato guasti ai nostri caccia Mig-29”

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Ci sarebbero i russi dietro i numerosi guasti dei caccia Mig-29 di origine sovietica, oggi utilizzati dall’esercito della Slovacchia. I velivoli in questione sono stati tra i primi ad essere inviati all’Ucraina, anche se le richieste del governo Zelensky si sono sempre incentrati sugli F-16 americani, compresi quelli in dismissione presenti sul suolo della confinante Polonia.

Secondo il ministro della Difesa slovacco, Jaroslav Naď, si tratterebbe addirittura di un sabotaggio. L’esercito, infatti, non avrebbe utilizzato questi caccia dallo scorso agosto ed i guasti potrebbero essere stati causati intenzionalmente da tecnici russi, che erano presenti nella base aerea di Sliač fino all’anno scorso.

“Erano in grado di volare, ma questo non significa che fossero anche in grado di combattere. Gli ucraini sono venuti in Slovacchia una settimana prima della loro partenza, hanno portato pezzi di ricambio e ispezionato gli aerei”, ha spiegato il ministro, che ha ribadito: “Anche la polizia stava indagando sulla base dei nostri sospetti. C’erano parti nei motori degli aerei a cui accedevano i tecnici slovacchi, e poi c’erano parti a cui accedevano solo i tecnici russi. I difetti sono apparsi solo in quelle parti accessibili ai russi”.

Per approfondire:

Membri del ministero della Difesa avrebbero poi udito che i tecnici russi, ai tempi, si lamentavano “perché gli errori continuavano ad apparire in luoghi che solo loro potevano raggiungere”. Ed è stato anche il tenente generale, Ľubomír Svoboda, un ex pilota di alto rango, ad aver avanzato l’ipotesi che i russi abbiano intenzionalmente danneggiato i jet.

Nel frattempo, l’ambasciata russa in Slovacchia ha già dichiarato che la consegna del Paese di aerei da combattimento all’Ucraina porterà inesorabilmente ad una “escalation imprevedibile e pericolosa del conflitto, per la quale gli iniziatori delle decisioni prese saranno ritenuti responsabili”. Parole che si aggiungono a quelle nei confronti della Finlandia di pochi giorni fa, contro cui il Cremlino ha minacciato di estendere il proprio potenziale militare nei pressi degli oltre mille chilometri di confine con Helsinki. Gli Stati Uniti, dal canto loro, non sembrano dimostrare l’intenzione di cedere ed è già pronto un nuovo pacchetto di aiuti militari pari a 2,6 miliardi di dollari. L’ennesimo a favore di Kiev.