La guerra tra Hamas ed Israele arriva anche all’interno del Parlamento italiano. E puntualmente crea l’ennesima spaccatura tra una destra filo-Tel Aviv ed una sinistra filo-palestinese. Tensioni si erano già registrate a livello locale, nel consiglio comunale di Milano, che ha deciso di esporre la bandiera di Israele ma ad una condizione: che quest’ultima fosse affiancata da quella arcobaleno della pace. E ancora, proprio ieri era l’attivista Patrick Zaki ad attaccare il governo di Netanyahu, definendo il leader israeliano un “serial killer”. Insomma, un ritorno a gamba tesa del fronte progressista palestinese, che ora tenta di espugnare pure il Parlamento.
Israele, Parlamento diviso
Nel pomeriggio di ieri, infatti, sono state approvate tutte le mozioni presentate da entrambi gli schieramenti. Prima la coalizione di centrodestra, impegnato ad “agire per evitare che arrivino i fondi a Hamas e che poi vengano utilizzati per finanziare gli attacchi terroristici ed incitare l’odio verso Israele”, si legge nella risoluzione di maggioranza alla Camera, in occasione dell’informativa sulla guerra. Dall’altra parte, invece, rimane l’eterna ambiguità del centrosinistra, il quale non solo fatica a riconoscere le azioni criminali Hamas, ma anche punta il dito contro Netanyahu, spostando la palla al governo, in questo caso ‘colpevole’ di dividere il Parlamento.
Partito Democratico ed alleati si sono soffermati sulla volontà di “ricostruire un processo di pace, riaffermando il principio: due popoli, due Stati”. Troppo poco invece per i centrodestra e soprattutto per la Lega, favorevole al taglio degli aiuti alla Palestina, proprio perché Hamas e la Palestina non possono più essere distinti”, ha detto il sottosegretario Fazzolari.
I risultati delle mozioni
Il risultato finale, quindi, è duplice. Da una parte, tutti hanno votato tutto, tranne il quinto capoverso della mozione Pd – M5S – Sinistra e Verdi, nella parte in cui si afferma che “il processo di pace è stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe le parti, come continui attacchi missilistici provenienti da Gaza e l’allargamento, sostenuto dal governo israeliano, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania”. Insomma, l’ennesimo tentativo di scaricabarile contro Tel Aviv, che ha visto il blocco ferreo del centrodestra.
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Dall’altra parte, nonostante il risultato finale, il Parlamento italiano si è mostrato spaccato anche sulla questione Hamas. A cercare di far rientrare le tensioni, è stato poi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Per questa folle spirale di violenza è chiaro che c’è un solo ed unico responsabile che è Hamas. Il gruppo terroristico ha rivendicato la paternità dell’attacco e lanciato l’appello ad altre formazioni militari radicali ad unirsi alla mobilitazione contro Israele”. E ancora: “Un’azione così brutale e irresponsabile deve essere condannata senza alcuna ambiguità. Israele è una Nazione sovrana che ha diritto di esistere e difendersi da chi vuole cancellarla dalla carta geografica: ha il diritto di vivere in pace e sicurezza. Auspico che dal Parlamento arrivi un messaggio unitario in tal senso”. Un messaggio che però è arrivato frammentato. E che a sinistra non vuole eliminare quell’eterna ambiguità sull’esistenza di Tel Aviv.
Matteo Milanesi, 11 ottobre 2023