Guerra Russia-Ucraina, ecco tutte le immagini finte finite sui media

I social invasi da foto e video dall’Ucraina, difficili da verificare. E poi c’è la propaganda…

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In guerra vale tutto. O quasi. Anche la disinformazione fa parte della strategia che può portare alla vittoria. Ucraini che accusano i russi di aver sparato un missile su un condominio, russi che sostengono si tratti di un razzo anti-aereo ucraino. E poi annunci di grandi vittorie da un lato, strenua resistenza dall’altra. Dove sta la verità? Sempre difficile capirlo. Così come è sempre più complicato, in questi tempi di mezzi di comunicazione di massa istantanei, districarsi tra le migliaia di informazioni che vengono diffuse sui social.

Al netto delle fotografie e dei video realizzati dagli inviati sul campo, che però spesso non sono nei luoghi più caldi dei combattimenti, per raccontare le campali battaglie di Kiev, Kharkiv, Odessa, Sumy e Mariupol occorre rifarsi anche ai video diffusi sui social media. Ma quanto ci si può fidare?

Usa Today ha verificato alcune delle immagini diventate virali in questi giorni e diffuse anche da alcuni quotidiani. Foto di attacchi aerei con pirotecniche esplosioni di palazzi, in realtà riferite a Gaza. Video di una formazione di caccia moscoviti che sorvolano le città ucraine durante l’invasione, in verità registrato nel 2020 durante uno show aereo per una festa nazionale russa. O ancora: immagini delle rivolte di Odessa del 2014 spacciate per recenti, esplosioni avvenute a gennaio rispolverate qualche mese dopo e ucraini in preghiera per la pace, ma nel 2019.

Se ne trovano di tutti colori, come il filmato tratto da un videogioco che i colleghi del Tg2 hanno usato per raccontare il conflitto di Kiev. In parte le notizie fake si creano come le valanghe: qualcuno carica online il tutto, ci piazza una didascalia convincente, poi la caccia alla condivisione fa il resto. A volte si tratta di campagne di propaganda mirate, da un lato o dall’altro: i video e le foto fasulle controllati da Usa Today sono sicuramente serviti a drammatizzare un conflitto di per sé già tragico. Altre ancora, infine, sono studiate appositamente per confondere le acque. Prendiamo ad esempio le ultime ore di conflitto. La Russia nella mattinata di oggi ha rivelato che il presidente ucraino Zelensky avrebbe lasciato Kiev per fuggire a Leopoli. Notizia non confermata, che per il momento viene smentita dalla controparte ucraina. Dal canto suo, Zelensky ha annunciato urbi et orbi un accordo con Erdogan per chiudere alle navi russe l’accesso al Mar Nero attraverso il Bosforo. Notizia pure questa smentita poco dopo sia da Ankara che da Mosca. E poi quanti saranno i soldati russi uccisi? Pochi, a sentire Mosca. Oltre 3.500 secondo Kiev. A chi dare credito?

Difficile, in guerra, discernere tra propaganda e verità. Nel nostro piccolo, cerchiamo di apprendere notizie solo da fonti ufficiali. E di presentarle sottolineandone la “parzialità”, arrivino esse da fonti ucraine, russe, americane o europee. Anche noi abbiamo pubblicato la fotografia di un aereo russo abbattuto durante le prime ore di guerra. Era il sesto caccia a cadere, peccato l’immagine si sia rivelata poi un fake. L’avevamo presa dal profilo ufficiale, certificato da Facebook, del Comando dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate ucraine. Solo un giorno dopo l’autorità ha precisato che “la foto era illustrativa, sebbene rilevante in materia”. Intanto, però, di like in like si era diffusa l’idea di grande colpo militare ucraino. La propaganda in guerra vale quanto una bomba.

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