Ho appena completato un libricino, titolato: Cara Giorgia, e se avesse ragione la Russia? (21mo Secolo editore), al momento disponibile solo online su Amazon. Mi fa piacere condividere coi frequentatori del sito di Nicola Porro la bibliografia essenziale riportata nel libretto. Divido la cronologia in due parti. Questa raccoglie gli anni delle promesse, dal Trattato di Pereyaslav alla Costituzione ucraina del 1996. Alla prossima puntata la seconda parte, che raccoglie gli anni dei tradimenti, dalla Conferenza del 1997 a Washington «Sulla espansione della Nato» alla incursione ucraina nel territorio russo del luglio 2024.
1654. Trattato di Pereyaslav: tra le altre cose sanciva l’unione tra russi e ucraini. Nel celebrarne il Tricentenario, nel 1954 la Russia cederà la Crimea all’Ucraina.
1917. Fondazione della Repubblica Popolare d’Ucraina: la prima volta che si forma uno Stato ucraino indipendente, con una estensione circa la metà dell’estensione attuale. Ma dura poco: nel 1922 entrerà a far parte dell’URSS. Bisogna attendere il 1991 per una nuova indipendenza.
1922. Nasce l’URSS: l’Ucraina vi entra col territorio indicato in rosso in Figura, ma il territorio verrà allargato, prima, al momento della costituzione dell’URSS, e poi alla fine dell’ultima guerra mondiale, nel 1945.
1941. Operazione Barbarossa: è il nome in codice del proposito di invasione della Russia da parte di Adolf Hitler. Questi si avvalse della collaborazione di ucraini anti-russi, che aderirono al nazismo e gli giurarono fedeltà. Nei due anni successivi avrà luogo in Ucraina la soppressione di oltre un milione d’ebrei (Olocausto Ucraino). Tra i collaborazionisti dei tedeschi c’era Stepan Bandera, che sarà elevato al rango di eroe nazionale ucraino nel 2010 quando, grazie alla Rivoluzione Arancione del 2004, gli ultra-nazionalisti ucraini, eredi di quei collaborazionisti di Hitler, si troveranno al potere (nel 2019 vareranno leggi di discriminazione etnica contro i russofoni).
1954. Trasferimento della Crimea dalla Repubblica Sovietica di Russia alla Repubblica Sovietica d’Ucraina: erroneamente qualcuno sostiene che il trasferimento avrebbe dovuto essere validato da un referendum nelle Repubbliche coinvolte, ma non è così. In ogni caso, la Russia riconoscerà i territori dell’Ucraina nel 1991 e nel 1994.
1955. Ingresso della Germania Ovest nella NATO: gli Stati membri della NATO diventano così 15. Nel 1982 aderirà alla NATO anche la Spagna.
1962. Crisi di Cuba: l’URSS pensò di allocare missili nella alleata Cuba ma, alla fine, Krushev ci rinunciò dopo che Kennedy ritirò quelli americani dalla Turchia: vinse il compromesso.
1989. Caduta del Muro di Berlino: le due Germanie si riunificheranno nel 1990. L’URSS si scioglierà nel 1991.
Febbraio e maggio 1990. Promesse di non espansione a Est della NATO: esse saranno tradite nel 1999 e negli anni successivi. Si veda il capitolo delle Conclusioni.
16 luglio 1990. Sottoscrizione della Dichiarazione di Sovranità dell’Ucraina: all’articolo IX, ultimo comma, si promette «solennemente» che l’Ucraina sarebbe rimasta neutrale senza l’adesione ad alcun blocco militare. La promessa “solenne”, ribadita nella Costituzione del 1996, sarà però tradita nel 2019.
3 ottobre 1990. Riunificazione di Germania Est ed Ovest: la nuova Germania, così riunita, resta nella NATO. In cambio, viene promesso che la NATO mai si sarebbe espansa ad est della Germania. La promessa sarà tradita nel 1999 e negli anni successivi.
1991. Dichiarazione d’indipendenza dell’Ucraina: l’Ucraina e i suoi territori (poi mantenuti intatti fino al 2014) sono riconosciuti anche dalla Russia (nel 2014, con referendum locale, la Crimea si separerà dall’Ucraina ed entrerà nella Federazione Russa).
1994. Memorandum di Budapest: l’Ucraina, come da promessa del 16 luglio 1990, consegna l’arsenale nucleare presente nel proprio territorio alla Russia; questa ribadisce l’accettazione del 1991 della integrità territoriale dell’Ucraina.
1996. Promulgazione della Costituzione dell’Ucraina: l’articolo 10 sancisce che l’ucraino è la lingua di Stato del Paese, e ciò sebbene oltre un terzo della popolazione sia di madrelingua russa. All’articolo 18 si ribadisce la promessa di neutralità dichiarata il 16.07.1990: la promessa sarà tradita nel 2019, quando la Costituzione sarà emendata.
Franco Battaglia, 15 luglio 2024
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