Più che altro non si comprende perché se si hanno idee non cattoliche si scelga di fare il sacerdote cattolico. Mi riferisco ovviamente a Bergoglio e a parte del clero.
Fra' Diavolo
17 Febbraio 2020, 10:01 10:01
‘Na vota era nu piacere difende la cristianità dall’attacco de li miscredenti francisi.
Libbertè, egalitè, fraternitè…. tu arrobb’ a me ed io arrobbo a te.
Avimmo scacciato l’invasore sonanno la carmagnola, tutto lu popolo festante e gioioso per aver libberato la terra nostra da chillu nanerottolo e Napulione.
E c’hanno chiammato “briganti”… i francisi!!! ca cchiù brigand’ e loro solo Iddio ‘o sape.
Ennò, cari signori tutt’imbellettati e dalli capilli ‘mpomatati: nuje simm’ stati PATRIOTI!!!
e mo’ che ci tocca e vedè?
Na Chiesa ca s’ alza la sottana, s’inchina a angolo retto e s’invita lu demonio a farse na sciammeria.
Lu Cristo s’è sacrificato pe’ nuje, e sta Chiesa vole che ce sacrificammo pe’ li infedeli ca ce stanno a massacrà co la scimitarra.
‘Na chiesa co doje papi, uno che se ne scappa pe’ paura de ruolo sujo, n’ato ca va a da la corrente a gratìs a li comunisti c’arrobbano lu popolo.
Ma sapete che ve dico?
Nun tengo più voglia de difendè ‘sta chiesa ca è cummo nu cientro sociale autogestito, chiena de briganti travestiti da samaritani e chiena de demoni sodomiti; lu Pataterno la distrusse Sodoma e chisti l’ànno ricostruita.
E che v’aggia a dicere? Conviene farsi musulmano, forse loro nu poc’ ‘e dignità ‘a tengono angora.
nopolcorrect
16 Febbraio 2020, 22:58 22:58
Bergoglio da buon gesuita è affamato di potere e chiunque in qualunque modo gli dia ombra viene da lui cacciato. E poi diciamola tutta, Benedetto XVI è un uomo di grande cultura, un teologo raffinato che ama suonare Mozart al piano mentre Bergoglio al suo confronto è solo un politicante ignorantello.
IOR
16 Febbraio 2020, 21:56 21:56
Una buona parte di noi, mondo cattolico, specie italiano, questa gente se la merita. Ma è domenica sera ed occorre concludere il giorno santo in speranza, con la promessa grande che ci è stata fatta: Non praevalebunt.
Valter
16 Febbraio 2020, 21:20 21:20
Bergoglio e Lula: chi si somiglia si piglia.
honhil
16 Febbraio 2020, 20:14 20:14
Nell’arcipelago sinistro, e più precisamente tra le formazioni politiche che vivacchiano attorno allo zero virgola qualcosa, qualcosa d’indefinito si muove. E coincidenza vuole che Lula (l’ex presidente brasiliano, condannato in appello a 12 anni e 11 mesi di carcere per corruzione e scarcerato lo scorso 8 novembre, dopo che il Supremo Tribunal Federal ha deciso che le condanne penali devono diventare esecutive solo dopo che siano esauriti tutti i possibili ricorsi processuali), grazie ad un permesso speciale ricevuto per l’occasione da quelle toghe, in questi giorni si trova a Roma (ricevuto dal Papa in un’udienza privata che non era stata annunciata dalla Santa Sede né ufficialmente confermata) e tutta la sinistra corre ad abbracciarlo. Per sancire quella mai venuta meno complicità che negli anni ha legato Lula ai figli del fu Pci. E viceversa. Ed è la dimostrazione provata che quando Luiz Inácio Lula da Silva, da presidente in carica del Brasile, nega il rimpatrio dell’ex terrorista Cesare Battisti non fa altro che rispettare i termini di quella fideiussione omnibus che sanciva la complicità tra lui e i comunisti italiani. Tutti i comunisti. Nessuno escluso. Compreso l’allora inquilino del Quirinale.
Più che altro non si comprende perché se si hanno idee non cattoliche si scelga di fare il sacerdote cattolico. Mi riferisco ovviamente a Bergoglio e a parte del clero.
‘Na vota era nu piacere difende la cristianità dall’attacco de li miscredenti francisi.
Libbertè, egalitè, fraternitè…. tu arrobb’ a me ed io arrobbo a te.
Avimmo scacciato l’invasore sonanno la carmagnola, tutto lu popolo festante e gioioso per aver libberato la terra nostra da chillu nanerottolo e Napulione.
E c’hanno chiammato “briganti”… i francisi!!! ca cchiù brigand’ e loro solo Iddio ‘o sape.
Ennò, cari signori tutt’imbellettati e dalli capilli ‘mpomatati: nuje simm’ stati PATRIOTI!!!
e mo’ che ci tocca e vedè?
Na Chiesa ca s’ alza la sottana, s’inchina a angolo retto e s’invita lu demonio a farse na sciammeria.
Lu Cristo s’è sacrificato pe’ nuje, e sta Chiesa vole che ce sacrificammo pe’ li infedeli ca ce stanno a massacrà co la scimitarra.
‘Na chiesa co doje papi, uno che se ne scappa pe’ paura de ruolo sujo, n’ato ca va a da la corrente a gratìs a li comunisti c’arrobbano lu popolo.
Ma sapete che ve dico?
Nun tengo più voglia de difendè ‘sta chiesa ca è cummo nu cientro sociale autogestito, chiena de briganti travestiti da samaritani e chiena de demoni sodomiti; lu Pataterno la distrusse Sodoma e chisti l’ànno ricostruita.
E che v’aggia a dicere? Conviene farsi musulmano, forse loro nu poc’ ‘e dignità ‘a tengono angora.
Bergoglio da buon gesuita è affamato di potere e chiunque in qualunque modo gli dia ombra viene da lui cacciato. E poi diciamola tutta, Benedetto XVI è un uomo di grande cultura, un teologo raffinato che ama suonare Mozart al piano mentre Bergoglio al suo confronto è solo un politicante ignorantello.
Una buona parte di noi, mondo cattolico, specie italiano, questa gente se la merita. Ma è domenica sera ed occorre concludere il giorno santo in speranza, con la promessa grande che ci è stata fatta: Non praevalebunt.
Bergoglio e Lula: chi si somiglia si piglia.
Nell’arcipelago sinistro, e più precisamente tra le formazioni politiche che vivacchiano attorno allo zero virgola qualcosa, qualcosa d’indefinito si muove. E coincidenza vuole che Lula (l’ex presidente brasiliano, condannato in appello a 12 anni e 11 mesi di carcere per corruzione e scarcerato lo scorso 8 novembre, dopo che il Supremo Tribunal Federal ha deciso che le condanne penali devono diventare esecutive solo dopo che siano esauriti tutti i possibili ricorsi processuali), grazie ad un permesso speciale ricevuto per l’occasione da quelle toghe, in questi giorni si trova a Roma (ricevuto dal Papa in un’udienza privata che non era stata annunciata dalla Santa Sede né ufficialmente confermata) e tutta la sinistra corre ad abbracciarlo. Per sancire quella mai venuta meno complicità che negli anni ha legato Lula ai figli del fu Pci. E viceversa. Ed è la dimostrazione provata che quando Luiz Inácio Lula da Silva, da presidente in carica del Brasile, nega il rimpatrio dell’ex terrorista Cesare Battisti non fa altro che rispettare i termini di quella fideiussione omnibus che sanciva la complicità tra lui e i comunisti italiani. Tutti i comunisti. Nessuno escluso. Compreso l’allora inquilino del Quirinale.