Insomma, se non siamo ancora al Far West finanziario poco ci manca. In tutto questo, l’onnipresente Giavazzi cerca di inserirsi per capire se è possibile sfiduciare Savona, magari chiedendo aiuto al ministro dell’Economia, Daniele Franco, simpaticamente soprannominato, nei palazzi che contano, “Alexa”, l’assistente vocale di Amazon, in questo caso di Draghi. E chissà se Paolo Savona sarà conseguente a quanto ha rivelato Gianni Letta, l’ultimo titano nelle istituzioni, su un “fuori onda” tra lo stesso Savona e il Ministro Franco: “Se solo ritieni che non sono indipendente dimmelo e invitami a fare fagotto perché significa che non sono più utile”. Chapeau!
Ma forse c’è un altro motivo per spargere un po’ di veleno su Savona: un modo per toglierlo di mezzo come possibile candidato almeno per ora ancora “in sonno” per il Quirinale, partita che Super Mario e il suo scudiero guardano con spasmodica attenzione, tenendo bloccato Parlamento e Governo e facendo irritare ormai perfino Sergio Mattarella. Ma, conoscendo le insidie della partita, il duo Draghi-Giavazzi giocheranno questo jolly all’ultimo momento, anche perché intanto le cancellerie estere che contano, Parigi e Berlino, hanno fatto sapere che non si può muovere da Palazzo Chigi, per non far saltare non solo il Pnrr italiano, che è già in gravissimo ritardo, ma anche quello europeo. Super Mario invece sta cercando di fuggire da Piazza Colonna perché ha capito bene che con i suoi “ministri migliori”, Giovannini, Colao e Cingolani, più che aprire i cantieri si moltiplicheranno solo gli studi di avvocati e le società di consulenza.
A Palazzo Chigi l’hanno ben compreso e sono ormai al tutti contro tutti, tanto che regna una gran confusione anche nei ruoli minori. Ad esempio, Enrico Passaro, dirigente, nonché talentuoso bassista in un gruppo musicale e scrittore a tempo perso, ricopre l’incarico di coordinatore dell’ufficio del cerimoniale e di altri due servizi. Come dire, tre poltrone per una. Ma su questa anomalia Giavazzi, con il suo rigore, non ha nulla da dire perché ormai gli piace avere i fari puntati su di lui e i tappeti rossi sotto le scarpe.
Luigi Bisignani per Il Tempo 5 dicembre 2021