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Gufi all’Oms: Ranieri fa la Guerra al buonsenso

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Ranieri Guerra, Direttore aggiunto dell’Oms, è una di quelle persone che quando ci parli hai sempre la sensazione che ti stia facendo sentire un cretino. Cioè tu magari stai esponendo un concetto profondamente serio e documentato, ma lui, con quel viso sottile e vagamente sprezzante e soprattutto con quella voce dalla calata veneta che sembra però di Milano, dietro quegli occhialetti ti guarda… e ti senti un cretino.

Io con Ranieri Guerra in realtà non ci ho mai parlato, e non credo mai accadrà; non vedo perché le mie piccole certezze e quella minima autostima debbano essere distrutte da quello sguardo che ti entra nel cervelletto e ti fa sentire un povero deficiente. Che poi tu dici “be’, sono certamente un cretino di fronte a cotanta personalità, perbacco, tra l’altro influente voce del comitato scientifico internazionale e scienziato di fama mondiale”.

Specializzato in malattie tropicali seguendo anche un Master a Londra, ha lavorato per una Ong in Africa dove ha formato il personale medico e paramedico, ha lavorato in diversi ospedali in Italia, per il Ministero degli Esteri seguendo progetti di cooperazione, e anche per le Nazioni Unite. Ha pubblicato decine di ricerche ed è Consigliere d’Amministrazione di molte aziende tra cui la veronese Glaxo, ruolo per cui è stato anche politicamente attaccato dagli ambienti no-vax e dal Codacons che vedevano un conflitto di interessi con la sua figura istituzionale.

Ma figurati se uno con un curriculum del genere non ti fa sentire un povero cretino. Che poi quando parla Ranieri, gli dai talmente credito che ripensi agli anni 70, quando una notizia data in TV era automaticamente al di là di ogni dubbio: è vera, si diceva, e non può non esserlo… l’ha detto la televisione!

No, con uno che mi mette così soggezione non ci parlo. Anche se in realtà di cose da chiedergli ne avrei diverse. Ad esempio mi piacerebbe parlare con lui proprio dell’Oms, per esempio. Sarebbe bello domandargli perché l’organizzazione che rappresenta contraddice se stessa un giorno sì e l’altro pure. In realtà ci ha già pensato il Washington Post ad accusare la potente Organizzazione Mondiale della Sanità di non averne azzeccata mezza dall’inizio della pandemia.

Però anche il nostro Ranieri sembra metterci del suo. Ad esempio quando Guerra testualmente sostiene “L’andamento di un’epidemia come questa è ampiamente previsto e prevedibile. C’è una discesa che coincide con l’estate: è vero che le terapie intensive si sono svuotate, ma si sono svuotate come previsto che accadesse”.

Cioè mi scusi esimio Professore… lei mi sta dicendo che dopo averci frantumato gli zebedei da fine Febbraio che non vi era nessuna certezza che con l’estate l’epidemia si sarebbe attenuata, ora ci racconta che era ampiamente previsto e prevedibile? No dai, è uno scherzo e sono io un cretino che ha capito male. E poi continua con “come la Spagnola, giù in estate e poi ripresa feroce a Settembre-Ottobre”.

Premesso che il paragone con la Spagnola lo accetto a malapena da un utente medio di Facebook, stante le infinite differenze storiche-sociali-igieniche-farmacologiche e anche tecnologiche con l’epidemia del 1918, ripenso ad un’altra perla recentemente emessa dall’Oms e del tutto difesa da Ranieri Guerra, ovvero che gli asintomatici non sono contagiosi.

Ma come??? Ma ci avete sfracassato i maroni per mesi dicendo l’esatto contrario, e che il vero grande pericolo del contagio del coronavirus era proprio chi, seppur positivo, in quanto ignaro di esserlo, era a tutti gli effetti un untore!

E quindi? E niente, vale tutto. Che poi quando se ne sparano talmente tante, prima o poi ci azzecca. Come diceva un noto sóla che di strada ne ha fatta tanta, “non è mai quello che dici, ma come lo dici”. Se poi lo dici con quella voce dalla calata veneta ma che sembra anche un po’ di Milano, non può che essere vera.

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