I nuovi dati forniti dall’Enea e dal Ministero della transizione ecologica indicano che la detrazione del 110% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto super-ecobonus) inizia ad essere utilizzata, anche se i condominii interessati non arrivano a 5 mila in tutta Italia.
Non solo green
L’auspicio è che anche i lavori di miglioramento sismico (il cosiddetto super-sismabonus) riescano – a più di un anno, ormai, dal varo dell’incentivo del 110% – a decollare. In un Paese con la conformazione territoriale dell’Italia, infatti, gli interventi finalizzati alla sicurezza degli immobili hanno perlomeno pari importanza rispetto a quelli di tipo energetico, e in molte zone certamente superiore. Per dirla più chiaramente: il “green” è bello, di tendenza e piace alla gente che piace, ma in Italia esistono intere aree (si pensi alla fascia appenninica, ma è solo un esempio) che hanno bisogno di interventi antisismici, prima ancora che di risparmio energetico. Siamo diversi dalla maggior parte degli altri Paesi d’Europa, insomma, e ne subiamo un po’ troppo – non da ora – le influenze sul piano delle politiche energetiche.
Difetti del superbonus
Tornando al superbonus, questa misura soffre di alcuni difetti di fondo: per alcuni di essi – come l’obbligo della doppia conformità urbanistico-edilizia e la questione dei piccoli abusi (es. verande) – si è tentato di porre rimedio con il “decreto semplificazioni”. Altri sono tuttora presenti, come le lungaggini nelle procedure per la cessione del credito e le difficoltà nel reperimento di imprese disponibili allo sconto in fattura. C’è poi il delicato tema dei controlli: per un intreccio fra disposizioni diverse e una recente sentenza della Cassazione, i proprietari rischiano di subire contestazioni dall’Agenzia delle entrate, magari per un errore involontario, anche 13 anni dopo l’avvio dei lavori. Un tempo francamente eccessivo, che non può non scoraggiare chi si accinge ad attivare le complesse procedure previste.