Peraltro, va detto che il nuovo modello della Cila-Superbonus, reso disponibile agli inizi di agosto, e che recepisce le novità apportate dal “decreto semplificazioni”, rende più agevole l’accesso all’incentivo, nella maggior parte dei casi bloccato dall’impossibilità di ottenere le certificazioni di regolarità urbanistica-edilizia degli immobili. Il fatto che il modulo sia stato approvato con celerità farà sì che le assemblee condominiali potranno affrontare la fattibilità degli interventi connessi al superbonus con un’ottica diversa.
In vista della legge di bilancio, comunque, è importante richiamare l’attenzione sulla necessità di rinnovare tutti gli incentivi per gli interventi sugli immobili, per ciascuno confermando la possibilità di avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura. Le altre detrazioni (come, ad esempio, quella del 90% per i lavori sulle facciate) non sono infatti meno importanti del superbonus, specie considerando tutti quegli immobili (in genere, quelli non abitativi) e quei soggetti (si pensi alle società) che non possono accedere al 110%.
Dopodiché, quando l’esperienza del superbonus – necessariamente – avrà termine, occorrerà porre mano a un riordino e a una stabilizzazione dell’intero sistema degli incentivi, così da dare certezze a proprietari, professionisti e imprese e, al contempo, non dar adito a quelle tensioni sul mercato (in termini di aumenti dei prezzi, ma anche di indisponibilità di materiali e di manodopera) che l’esperienza di questi mesi ci ha mostrato in modo evidente.
Giorgio Spaziani Testa, 5 settembre 2021