Altre brutte notizie per Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro. La quarantacinquenne ha infatti perso il ricorso in Cassazione contro i giudici del tribunale del Riesame che hanno confermato l’ordinanza di misure cautelari nei suoi confronti per l’inchiesta bis del caso Karibu per il quale è in corso il processo. I magistrati hanno confermato la verità delle “condotte distrattive” della coniuge dell’ex sindacalista con gli stivali: “Le condotte distrattive – riporta il Corriere – sono state poste in essere mentre l’indagata era sottoposta a misura interdittiva per altro procedimento”.
Accusata tra le altre cose di frode in pubbliche forniture, la moglie di Soumahoro tramite l’avvocato difensore aveva provato a ridimensionare il ruolo nella cooperativa Karibu, sostenendo che lei fosse né più né meno che un’esecutrice. Nessuna carica sociale – se non quella in una società inattiva da diverso tempo con un diverso oggetto sociale relativo alla organizzazione di matrimoni – ma un semplice compito di segreteria. Punto di vista diverso quello della Cassazione: “È infondata la doglianza relativa alla non pertinenza del pericolo rispetto alla carica ricoperta in una società avente ad oggetto l’organizzazione di matrimoni”.
La moglie di Soumahoro aveva un ruolo di primo piano, con buona pace della linea difensiva. Secondo i giudici di Cassazione, le “ordinanze impugnate descrivono un ruolo ben diverso da quello di segretaria risultando che l’indagata abbia ricoperto incarichi di gestione per quanto emerge dal contenuto di mail, da dichiarazioni di persone informate dei fatti, da attività di relazioni pubbliche con esponenti delle istituzioni, dalla sostituzione della madre, come anche dall’accreditarsi come legale rappresentante della società oltre ad essere la stessa ricorrente beneficiaria di risorse societarie distratte per un importo di oltre un milione di euro“.
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La sentenza della Cassazione non è stata commentata dai diretti interessati, nemmeno dall’onorevole eletto con Alleanza Verdi-Sinistra e poi passato nel Misto una volta esploso lo scandalo delle cooperative di famiglia. Ma una cosa è lapalissiana: l’inchiesta non è legata a motivazioni razziste o ideologiche, ma a fatti concreti quantomeno per la Procura della Repubblica. La giustizia farà il suo corso e tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva, ennesimo insegnamento per quella sinistra garantista a targhe alterne.
Ricordiamo che la Murekatete, insieme alla madre e al fratello, è accusata anche di bancarotta e auto riciclaggio: secondo i pm di Latina avrebbero utilizzato il denaro destinato ad ospitare i migranti per fare la bella vita tra abiti di marca, gioielli, hotel a cinque stelle e cene nei ristoranti stellati, senza dimenticare gli investimenti immobiliari in giro per il mondo. In totale, i familiari dell’onorevole avrebbero evaso oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Franco Lodige, 20 agosto 2024
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