Appunti sudamericani

“Ha una figlia segreta”. Il retroscena sul Re

Ogni giorno uno sguardo alternativo sul mondo americano e sudamericano

re juan carlos

Chi è Julie Chavez Rodriguez, la manager della campagna di Biden

È soprattutto la nipote del leader sindacale messicano Cesar Chavez. 45 anni, è l’attuale consigliere presidenziale e direttore degli affari intergovernativi alla Casa Bianca ed è la latina di più alto rango alla Casa Bianca, che aveva già assunto diversi ruoli nell’amministrazione di Barack Obama come responsabile del coordinamento con il Consiglio di sicurezza nazionale sugli sforzi per normalizzare le relazioni degli Stati Uniti con Cuba e della risposta alla migrazione di massa delle famiglie centroamericane verso il confine degli Stati Uniti. Suo nonno, César Chávez (1927-1993), era un americano di origine messicana che dal 1960 guidò la lotta per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori agricoli in California.

Fondatore del sindacato American Agricultural Workers Association (UFWA), che in seguito divenne la United Farm Workers Union (UFW), la sua promozione del sindacalismo attraverso tattiche aggressive trasformò la lotta dei contadini negli Stati Uniti. Il César Chávez Day è stato introdotto nel 2014, il 31 marzo, il giorno della sua nascita, da Obama. In occasione di questa data, la First Lady Jill Biden e Chávez Rodríguez pianteranno alcune rose rosse nei giardini della Casa Bianca in onore della loro difesa per i diritti dei lavoratori agricoli diventati popolari con il grido di “Yes we can!”. Leader della campagna di Biden anche Veronica Escobar, rappresentante del Texas di origine messicana membro del Congressional Hispanic Caucus composto da latinos.

Biden loda Petro che non protegge un alleato democratico degli Usa

Duro editoriale del Wall Street Journal. “Questo è un rimprovero a Biden, che ha definito Petro un campione della democrazia” durante la sua visita recente alla Casa Bianca: ‘Voglio davvero ringraziarti per il tuo impegno esplicito e forte per la pace e i diritti umani in tutte le Americhe’. Ce lo dice tutto il tempo. Tranne, a quanto pare, il martedì” ironizza il Wall Street Journal in riferimento a quanto accaduto a Guaidó, minacciato di espulsione dalla Colombia martedì da Petro dopo aver attraversato il confine a piedi. Temendo per la sua incolumità Guaidó ha poi contattato gli Stati Uniti, che lo hanno aiutato ad andare a Miami.

Diventa sempre più pericoloso essere un alleato americano. Questo imbarazzo arriva una settimana dopo la visita del presidente colombiano Gustavo Petro alla Casa Bianca. Il presidente Biden lo ha elogiato per l’ospitalità e il sostegno che la Colombia continua a mostrare ai rifugiati venezuelani. È una cosa umanitaria e generosa per te, quello che stai facendo’. Per la cronaca anche Guaidó è venezuelano” ironizza in chiusura il WSJ.

Juan Carlos I ha una figlia segreta di nome Alejandra?

Il Re emerito ha avuto una quarta figlia dopo la nascita dei tre figli dal suo matrimonio con la regina Sofia, frutto di una relazione con una nota aristocratica spagnola. Il più grande segreto che la famiglia reale spagnola ha nascosto è che, dopo la nascita dell’Infanta Elena (1963), dell’Infanta Cristina (1965) e dell’attuale Re Felipe VI (1968), Juan Carlos I ebbe una quarta figlia, frutto di una relazione extraconiugale. Questa quarta ereditiera è venuta al mondo alla fine degli anni 70 inizio anni 80. Si chiama Alejandra, è sposata, ha un figlio e non ha mai rivendicato alcun tipo di diritto successorio. Lo rivela un nuovo libro che esce all’inizio di maggio in Spagna, intitolato King Corp. L’impero mai raccontato di Juan Carlos I (casa editrice Libri del KO), scritto da José María Olmo e David Fernández. Il Re emerito però smentisce.

Incertezza per le presidenziali di domenica in Paraguay 

I sondaggi mostrano un legame tecnico tra il candidato di governo del partito Colorado e l’opposizione di sinistra liberale. L’incertezza sembra essere la caratteristica principale di queste elezioni in Paraguay, in cui il successore di Mario Abdo Benítez sarà definito per governare fino al 2028. C’è un’incertezza come non si vedeva dal 2008, quando l’ex vescovo Fernando Lugo ha vinto. Il Partito Colorado era in netto vantaggio prima della denuncia di “corruzione” dell’amministrazione Biden contro l’ex presidente Horacio Cartes. La denuncia degli Stati Uniti ha avuto un forte impatto non solo perché Cartes è l’attuale presidente del partito Colorado, ma perché Santiago Peña, il candidato, è considerato un “delfino” di Cartes. A contendersi la presidenza saranno dunque Santiago Peña, del Partito Colorado ed Efraín Alegre, dell’Autentico Partito Liberale Radicale (PLRA), appoggiato da 40 partiti di centro-sinistra chiamato Concertación. L’ultimo sondaggio dà ad Alegre ha un’intenzione di voto del 34% e a Peña del 33%. La denuncia di Washington ha finito per trasformare le elezioni in una sorta di referendum sulla corruzione.

Paolo Manzo, 27 aprile 2023


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