Politica

Ha vinto Giovanni Toti: respinta la sfiducia

Il governatore esce indenne dalla trappola delle opposizioni. Il discorso letto in aula: “Siete degli incapaci”

Toti regione liguria

Giovanni Toti ha vinto. Come da pronostico, l’unitile mozione di sfiducia presentata dalle opposizione in Consiglio Regionale della Liguria è andata a vuoto. La maggioranza politica si è stretta intorno al suo presidente che, sebbene ai domiciliari, resta al suo posto.

La mattinata è iniziata con la missiva spedita da Toti e letta in aula Alessandro Bozzano. Un testo di inusitata durezza nei confronti delle opposizioni, accusate di “miopia politica”, di “incapacità” e “inadeguatezza a guidare la regione”, ridotte a “sfruttare l’eco” di una indagine che al momento resta tale e senza condanne. “C’è una politica che anziché difendere le proprie prerogative, autonome e parallele a quelle degli altri poteri dello Stato, se ne fa megafono o ruota di scorta, nella speranza di raccogliere qualche briciola – ha scritto Toti – Che delusione, per gli eredi di una tradizione che della centralità della politica aveva fatto la propria stella polare, ritrovarsi oggi a balbettare e ripetere quanto letto sui giornali circa un’inchiesta ancora tutta da verificare”.

Il voto ha confermato le attese. La mozione di sfiducia è stata bocciata con 18 voti contrari e 11 favorevoli. Avevano annunciato voto favorevole Davide Natale (Pd-Articolo Uno), Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente), Fabio Tosi (Mov5Stelle), Gianni Pastorino (Linea Condivisa). Contrari invece Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente), Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini), Stefano Balleari (FdI), Claudio Muzio (FI), Stefano Anzalone (Gruppo misto-Progresso Ligure). “Nonostante il clima creato da alcuni operatori della comunicazione pronti a una condanna mediatica preventiva, tramite linciaggio morale e politico, la Regione Liguria ha dimostrato di saper proseguire la sua attività e quella degli Enti coinvolti, senza alcuna sosta”, commenta il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana. “La maggioranza, in maniera compatta, ha respinto al mittente questa mozione di sfiducia e lo ha fatto anche con degli interventi molto importanti che rappresentano un attestato di stima, oltre che al presidente, anche nei confronti del sottoscritto. Bene, andiamo avanti con più convinzione di prima”.

Forte del sostegno di Matteo Salvini, e dunque della Lega, ieri il governatore ha incassato anche l’appoggio di Giorgia Meloni che l’ha invitato a fare ciò che crede sia più giusto per i liguri. “Far dimettere un uomo che è stato scelto dai cittadini perché viene accusato di una cosa che è falsa è una mancanza di rispetto verso i cittadini – è il ragionamento del premier – mentre se la cosa non fosse falsa sarebbe una mancanza di rispetto verso i cittadini non dimettersi”. Toti non si dimetterà.

Ora la palla passa sul campo giudiziario. La strada più semplice per tornare in libertà sarebbe stata quella di dire addio al ruolo politico. Ma Toti e il suo avvocato hanno “scelto un’altra strada”. Per presentare l’istanza di revoca dei domiciliari ci vorrà ancora qualche tempo, questione di strategia difensiva. “A questo punto – ha spiegato l’avvocato Stefano Savi – cerchiamo di capire quale sia il momento migliore per farlo, che riteniamo essere quando i pm avranno terminato i principali interrogatori dei testimoni”.

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