Guerra in Medio Oriente

Hamas e quello che nessuno dice: usare gli ostaggi è un crimine

I jihadisti pubblicano il video di tre prigionieri che accusano Netanyahu. Il premier ribatte: “Terrorismo psicologico”

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Ostaggi accusano Netanyahu Hamas

C’è un dettaglio che forse dimentichiamo in questa lunga guerra tra Israele ed Hamas. Mentre il mondo si preoccupa di chiedere ad Israele di rispettare i civili e di non includerli nei bombardamenti, posto che ha chiesto loro di lasciare il Nord della Striscia di Gaza e li riempie di volantini al riguardo, sembriamo scordarci che nelle mani dei terroristi palestinesi ci sono 222 ostaggi. Ostaggi, non prigionieri di guerra. Cioè civili innocenti che i miliziani hanno prelevato dai loro letti e portato nei tunnel sotterranei per usarli come scudi umani e merce di scambio.

L’articolo numero 3 della Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra dice chiaramente che durante ogni tipo di conflitto “sono e rimangono vietate, in ogni tempo e luogo”, nei confronti dei “non combattenti”, ogni tipo di violenza e “la cattura di ostaggi”. Tradotto: Hamas sta negoziando con Israele perpetrando un crimine di guerra. A cui aggiunge una vera e propria violenza psicologica, pubblicando filmati e video degli ostaggi con i più disperati appelli al governo israeliano.

Qualche giorno fa, alla liberazione delle due donne anziane, Hamas ha mostrato la presunta “umanità” del gesto di pace tra l’anziana israeliana e il miliziano. Una stretta di mano che sa di sottomissione, come abbiamo già detto, e che rischia di far dimenticare il crimine che ha originato il tutto. Ovvero il massacro del 7 ottobre e la conseguente cattura illegale di ostaggi civili.

Oggi accade qualcosa di simile. Hamas ha pubblicato un video in cui si vedono tre donne israeliane rapite che si rivolgono a Benjamin Netanyahu chiedendo al premier di essere liberale. “Siamo cittadini innocenti – dicono – Cittadini che pagano le tasse allo Stato di Israele. Siamo prigionieri. Tu vuoi ucciderci tutti, ucciderci tutti usando l’esercito israeliano. Non basta che siano stati uccisi cittadini israeliani? Fateci tornare dalle nostre famiglie”. Il riferimento, ovviamente, è alle operazioni di terra ormai in corso a Gaza City che, insieme ai bombardamenti, dovrebbero portare alla distruzione di Hamas. C’è il rischio che alcuni degli ostaggi perdano la vita? Sì, come aveva già spiegato a Quarta Repubblica l’ex direttore dello Shin Bet. “Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti – dicono gli ostaggi – non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti”.

Si tratta di terrore psicologico. Cosa potrebbero mai dire tre signore tenute prigionieri dai jihadisti che sanno di rischiare di morire per mano dei terroristi o di un bombardamento? Per questo, le tv israeliane hanno deciso di non rilanciare il video prodotto da Hamas. “Si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla”, ha osservato un giornalista delle televisione pubblica Kan. E lo stesso ha ribadito Netanyahu, il quale – rivolgendosi alle tre donne – parla di una “crudele propaganda psicologica”. “Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra – ha aggiunto il premier – io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi”.

Franco Lodige, 30 ottobre 2023

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