Esteri

Guerra in Medio Oriente

Hamas, la strage e i palloncini: quel particolare mai detto sul rave

Questo dettaglio, che sembra poco e invece significa tanto, non viene però raccontato da nessuno

Hamas strage rave

Le notizie che arrivano dal confine fra Israele e la striscia di Gaza sono molte e si aggiornano continuamente, al punto che ormai è necessario raccoglierle in un unico articolo che diventa una sorta di puzzle dove quasi sempre le tessere non si incastrano una con l’altra.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden chiederà al Congresso di approvare lo stanziamento di ulteriori spese militari, sessanta miliardi di dollari per l’Ucraina e quattordici per Israele. La situazione che Russia, Iran, Hetzbollah e Hamas, ai quali nella notte si sono aggiunti dallo Yemen anche gli Houthi, una tribù vicina agli sciiti e finanziata direttamente dall’Iran, stanno creando è grave e bisogna agire subito. Prima che sia troppo tardi. Prima che si ripeta ciò che successe in Polonia nel 1939.

Questa volta gli Usa non aspetteranno una nuova Pearl Harbor prima di intervenire.

Che anche gli americani siano nel mirino dei terroristi è provato dal lancio di razzi e droni contro le basi Usa in Iraq e in Siria, nel mirino anche un’installazione americana vicino al giacimento di Conoco a Deir Ezzor.

Ad Al-Zahraa, nel centro della Striscia di Gaza, durante la notte l’esercito israeliano ha fatto evacuare circa 20 torri e all’alba ha iniziato a bombardarli, l’opera di demolizione si è resa necessaria dopo che Hamas aveva requisito degli appartamenti per farne dei quartier generali e ne usava i tetti per lanciare missili contro Israele.

Che sul confine fra Libano e Israele stia per aprirsi un nuovo fronte lo si capisce chiaramente dall’ordine di evacuazione dei residenti della città di Kiryat Shmona. Circa sessantamila persone sono state spostate verso il centro dello Stato Ebraico. Questa è solo la prima mossa, il Ministero della Difesa israeliano e l’IDF hanno annunciato la possibile attivazione di un piano per evacuare tutti i residenti di nel nord d’Israele che potrebbero trovarsi in pericolo nel momento in cui dovesse aprirsi il fronte nord.

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Durante gli attacchi notturni che l’esercito israeliano ha effettuato sulla striscia di Gaza sono stati colpiti un centinaio di obiettivi delle varie organizzazioni terroristiche. Sono stati distrutti tunnel, depositi di munizioni e decine di basi e rampe di lancio.

Anche la Moschea nel quartiere di Jabaliya, che fungeva da posto di osservazione e luogo di ritrovo per i terroristi legati all’organizzazione terroristica di Hamas è finita nel mirino ed è stata distrutta.

Mentre succedeva tutto questo, la Bbc ha finalmente ammesso l’errore a proposito dell’esplosione nell’ospedale di Gaza quando ha accusato Israele: “Ci sbagliavamo”. “Alla buonora”, diciamo noi.

Ricordate la il rave organizzato vicino al confine sulla striscia di Gaza dove sono state uccise da Hamas centinaia di persone con donne stuprate e rapite? Bene se tutto fosse andato come da programma e se non ci fosse stata l’invasione dei barbari, quella festa sarebbe terminata con il lancio di palloncini colorati, gli stessi colori della bandiera della pace.

Questo particolare, che sembra poco invece è tanto, non viene però raccontato da nessuno.

Molti di quei ragazzi erano pacifisti e lo dimostravano in tutto ciò che facevano. Se i palestinesi avevano qualche amico in Israele, e ne avevano molti, dopo il 7 ottobre non ne hanno più.

Come diceva Aba Even, ministro degli Esteri del governo Ben Gurion, “Gli arabi non perdono mai occasione per perdere una buona occasione”.

Michael Sfaradi, 21 ottobre 2023