In un clima di tensione prolungata che ha avvolto la scena internazionale per oltre un anno, un nuovo raggio di luce ha finalmente illuminato le famiglie e Israele grazie al rilascio di quattro soldatesse israeliane. Queste giovani donne, prigioniere nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, hanno fatto ritorno a casa, segnando un momento di grande emozione e importanza non solo per i loro cari ma anche sul piano geopolitico.
Lo scambio di prigionieri
La mediazione della Croce Rossa Internazionale a Gaza City ha giocato un ruolo chiave in questo complesso processo di negoziazione che ha visto coinvolti svariati attori internazionali. Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag sono state accolte al loro arrivo da una squadra d’élite delle Idf e dello Shin Bet, pronte per sottoporsi a un’indispensabile valutazione medica iniziale. Questo passaggio è cruciale non solo per stabilire le loro condizioni di salute dopo 477 giorni in cattività ma anche per avviare il cammino verso la guarigione fisica e psicologica, necessaria dopo un’esperienza così estrema.
Chi sono le soldatesse
Le loro vite ora possono ricominciare. Daniella Gilboa, ventenne di Petah Tikva con una fervente passione per la musica; Naama Levy, anch’essa ventenne, impegnata in attività sportive e in iniziative di dialogo interculturale; Karina Ariev, di Gerusalemme, che sogna di diventare psicologa; Liri Albag, la più giovane, con un interesse per il canto e il design.
La commozione e la gioia per il loro ritorno hanno pervaso le comunità di appartenenza, manifestandosi in espressioni di sollievo e felicità. Le parole di una famiglia, riportate da Ynet, sottolineano l’ammirazione per il coraggio dimostrato: “Che soldatesse, solo in Israele ce ne sono. Che eroine”. Nonostante il momento di celebrazione, il pensiero va a Agam Berger, che rimane ancora nelle mani di Hamas. “Israele sta aspettando da Hamas la lista con i nomi degli altri 26 ostaggi che devono essere rilasciati. C’è grande preoccupazione per i due bambini Kfir e Ariel, di due e 5 anni, e per la madre Shiri”, ha detto il portavoce dell’Idf Daniel Hagari.
In cambio, Israele ha liberato 200 prigionieri palestinesi: 121 stavano scontando l’ergastolo e 79 pene di lunga durata. Almeno 70 di questi saranno deportati fuori dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania occupata: Algeria, Tunisia e Turchia hanno accettato di riceverli.
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