Hanno beccato Fleximan: chi è il giustiziere di autovelox

La polizia cattura uno dei presunti autori dei danneggiamenti: vicino al mondo di Forza Nuova, chi è il 42enne indagato

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Le forze dell’ordine, dopo un’attenta indagine condotta con l’ausilio di telecamere di sicurezza, tabulati telefonici e perquisizioni, hanno beccato Fleximan. Il giustiziere di autovelox avrebbe un nome e un cognome, anche se il condizionale è d’obbligo finché non si celebrerà un processo: Enrico M., operaio 42enne di Este (Padova) sarebbe stato incastrato dalle telecamere e dai tabulati telefonici che gli investigatori hanno incrociato in diversi mesi di indagine.

Legato a movimenti di estrema destra, in particolare con Forza Nuova. Negli ultimi mesi si sarebbe avvicinato a Soccorso Nazionale, un’organizzazione che, attraverso la beneficienza e altre attività di denuncia di ingiustizie, si batte “per l’idea di dignità, soprattutto, italiana, che i governi cercano sempre più di sradicare per inculcare politiche di un nuovo ordine mondiale”.

L’indagato sarebbe coinvolto in cinque episodi di sabotaggio di autovelox, due volte a Bosaro poi a Po, Corbola e Rosolina. Formalmente le accuse sono didanneggiamento aggravato a beni esposti per necessità o consuetudine alla pubblica fede e per interruzione di pubblico servizio”. L’avvocato Giorgia Furlanetto, che rappresenta il presunto Fleximan, ha ribadito che, al momento, il suo cliente è solamente indagato, in attesa di ulteriori sviluppi processuali. La strategia difensiva sarà delineata in base all’evoluzione delle indagini.

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Le indagini non si fermano qui. Dietro “Fleximan” potrebbe infatti celarsi una rete più ampia di individui che condividono obiettivi anti-sistema, uniti dalla volontà di contrastare quello che percepiscono come un controllo oppressivo. Questa teoria è supportata dal ritrovamento di materiali durante le perquisizioni, indicando una possibile comunità di “giustizieri” degli autovelox con motivazioni che trascendono il semplice atto vandalico.

L’escalation di vandalismo agli autovelox nel Veneto, con 16 dispositivi danneggiati nell’ultimo anno, riflette un crescente sentimento di insoddisfazione che si è diffuso da Bosaro a Belluno, toccando diverse località del padovano. Questa ondata di attacchi solleva interrogativi sul rapporto dei cittadini con i mezzi di controllo del traffico, trasformandosi in una protesta contro il sistema stabilito.

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