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Hanno eliminato Beppe Grillo

Il M5S dice addio al M5S: niente più Garante né Elevato, adesso comanda Conte. Sarà l’ennesimo partito “progressista” alla sinistra del Pd

Conte Grillo Movimento 5 stelle © leolintang tramite Canva.com

Il Movimento 5 Stelle ha deciso. L’assemblea degli iscritti, convocata da Giuseppe Conte per rinnovare il grillismo superando Grillo, ha deciso di eliminare politicamente il suo fondatore. Addio Garante. Addio regole auree del M5S. Addio “né di destra né di sinistra”. Si entra nell’Era Giuseppi, che prevederà accordi con gli altri partiti del presunto Campo Largo e l’abbandono del movimentismo della prima ora.

La regola dei due mandati

L’innovazione più notevole è stata la modifica alla storica regola dei due mandati, che limitava il tempo in carica degli eletti del M5S. L’approvazione permetterà a Conte&co di estendere questo limite, con una deroga specifica per le cariche di sindaco e presidente di Regione. “Sul limite dei mandati l’indicazione è chiara, la terremo presente, per una proposta cum grano salis – ha detto Conte – Volete valorizzare esperienza e competenza, vi siete stancati di combattere ad armi impari con altre forze politiche”.

Per la precisione, il 72,08% dei votanti ha dato il via libera alla modifica della regola. Per il 79,29% si può consentire in deroga per la candidatura di sindaco o presidente di regione. Per il 67,20% il limite dovrebbe essere elevato a tre, mentre per il 70,61% deve essere possibile ricandidarsi dopo una pausa di cinque anni. Per il 64,82%, invece, si possono eliminare i limiti per il livello comunale.

Ciao ciao Grillo

In aggiunta, l’assemblea ha preso la decisione di abolire il ruolo del garante, finora figura centrale nel determinare le direttive e le scelte del movimento. Questa funzione sarà rimpiazzata da un organismo collegiale eletto, segnando il passo verso quella che dovrebbe essere una gestione più democratica e partecipata delle dinamiche interne. A votare a favore per questa modifica è stato il 63,24% degli aventi diritto. “Non è mai stato uno scontro Garante e sottoscritto – ha detto Conte – Ho ricevuto battute velenose ma ho sempre guardato avanti al bene del Movimento, non mi sono mai fatto distrarre da questioni personali”. E ancora: “”Non mi sarei mai aspettato che il nostro Garante si mettesse di traverso ed entrasse a gamba tesa”.

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Il campo largo

Per quanto riguarda le alleanze e il posizionamento su scala nazionale ed europea, l’assemblea ha definito il M5S come una forza di “progressisti indipendenti“, enfatizzando l’importanza di stabilire accordi programmatici chiari per ogni futura coalizione. Questo nuovo orientamento sottolinea un desiderio di distinzione dalle tradizionali etichettature politiche, mantenendo una solida identità progressista. Sono stati l’81,20% i no raccolti al quesito sul divieto di alleanze politiche. Sono stati 13,87% i sì, mentre gli astenuti sono stati il 4,93%.

“Abbiamo pensato questa Costituente per tracciare una nuova rotta, per ascoltare la base, voi iscritti che non ci avete mai lasciato a dispetto delle scissioni e dei tradimenti di qualcuno che aveva contribuito al sogno – ha detto il leader dal palco -. Noi rispondiamo con più partecipazione. Il fuoco è vivo, non si è spento, è sempre dentro di noi, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte”.

Non è escluso neppure il cambio di nome: il 78,65% dei votanti ha dato infatti il via libera per un’eventuale modifica del simbolo su proposta del presidente. L’eventuale modifica dovrà poi essere ratificata dall’assemblea degli iscritti.

Il post dell’ex Garante

Grillo ha lasciato intendere il suo punto di vista negativo sui cambiamenti in corso attraverso un post sui social media, paragonando la trasformazione del movimento da un’ideologia ‘francescana’ a una realtà più ‘gesuita’, metafora di un passaggio da un approccio idealista a uno pragmatico e organizzato.

Nella platea spiccava l’assenza di alcune figure chiave, come Virginia Raggi (per motivi personali) e Danilo Toninelli, i cui ruoli potrebbero venire meno qualora decadessero il comitato di garanzia e del collegio dei probiviri. Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, che invece ha esortato a superare la retorica “antisistema” per avere un impatto più marcato sulla società e sulla politica.

Quale movimento sarà

Se poi guardiamo ai voti sui temi del Movimento che verrà, le indicazioni degli iscritti sono state abbastanza chiare. Gli (ex) grillini ora contini vogliono la sanità nazionale anziché regionale, l’introduzione di una legge sul fine vita, l’abolizione del numero chiuso per la facoltà di medicina e l’ingresso dei lavoratori nella proprietà e governance delle aziende. E poi lotta all’evasione fiscale, anche se l’abolizione del contante non ha scaldato i cuori della piazza. Ma anche creazione di un esercito comune europeo, obbligo di servizio civil, legalizzazione della cannabis e costruzione delle Case di comunità per i detenuti.