“Is God Dead?” interrogava nel 1966 una copertina iconica – titolo a caratteri cubitali rossi su sfondo nero – del Time Magazine. Firmata da John Elson, editor specializzato in temi religiosi, la cover-story era destinata a fare scalpore, anche negli anni a venire. La redazione fu sommersa da quasi 4 mila lettere. E l’inchiesta costrinse persino Bob Dylan a interrogarsi, anche se lo fece su Playboy: “Se voi foste Dio, vi piacerebbe trovare in copertina una simile affermazione?”. Oggi una copertina del genere, probabilmente, non farebbe più notizia. Da un decennio, a leggere le statistiche Usa, l’America ha perso un buon 20 per cento di cittadini che si definiscono cattolici. Nel 2009 si dichiaravano tali il 77 per cento degli intervistati. Un decennio dopo, nel 2019, si professavano legati al cattolicesimo solo il 65 per cento del campione. Mentre chi ha scelto di abbandonare il crocifisso si è avvicinato a posizioni sempre più laiche o ha perso del tutto la fede.
Religione vaccinista
Oggi la stampa americana è tornata a riflettere sulla graduale perdita dell’identità cristiana in una società così duramente colpita dal Coronavirus. L’epidemia globale pare essersi sostituita, in molti ambiti della vita quotidiana, alla fede che un tempo portava l’uomo a ricercare in Dio la propria salvezza. Nel suo show in prima serata, il giornalista Tucker Carlson ha indicato il monile indossato dalla governatrice di New York Kathy Hochul: un girocollo in argento con la scritta “Vaxed”. E ha riportato alcune sue recenti affermazioni, pronunciate in tono enfatico davanti a centinaia di concittadini adoranti: “Indosso sempre la collana per ricordare a tutti che sono una persona vaccinata. So che anche voi presenti lo siete tutti, siete le persone più intelligenti. Ma là fuori esistono altri che non lo sono. Voi li conoscete. Voi siete i miei apostoli e io ho bisogno che andiate là fuori a dirgli “Dio ci ha detto di amarci l’uno con l’altro” E come si dimostra questo amore?”. La risposta della governatrice democratica non ammette replica: “Solo dicendogli: per favore andate a vaccinarvi”.
Il sentimento della compassione, nel Paese dove il presidente Joe Biden ha da poco emanato un obbligo vaccinale che colpisce 18 milioni di americani ancora “ribelli” – la quasi totalità dei non vaccinati eccetto, curiosamente, gli impiegati del servizio postale e i rappresentanti del Congresso e il loro staff – si dimostra attraverso un’azione evangelica: bussate alle loro porte e convertiteli al nuovo credo vaccinista della salvezza eterna via ago in vena. Un mantra decisamente più suadente di quello lanciato in Italia, la scorsa estate, dal pragmatico generale Francesco Paolo Figliuolo. Quando ha pensato di convertire gli italiani renitenti alla puntura con un ben più laico “vi staneremo casa per casa”.
Acqua santa negata ai fedeli
L’ambiguità di cui si ammantano i discorsi politici sul Covid, non solo Oltreoceano, sembra spesso preferire i toni liturgici di una scienza medica che ripudia la fallibilità e aspira ad essere benedetta, anche con l’acqua santa. E dire che nelle nostre parrocchie, oggi l’acqua santa resta ancora indisponibile ai fedeli. E restano abolite dalla funzione le strette di mano, simbolo universale dell’offerta evangelica di pace. Eppure la gente può schiacciarsi ogni giorno in un treno locale o in autobus, può toccare ogni oggetto che vuole negli scaffali dei supermercati, ma le acquasantiere incarnano il pericolo numero uno del contagio e pertanto devono restare aride e inutilizzate. Simbolo di una fede che per molti, in questi 18 mesi, si è inaridita fino a tramutare la liturgia in una mera procedura burocratica sanitaria. Dove a trionfare è la paura del contagio e della morte. La fobia dell’essere umano rispetto alla Fede nella salvezza divina.
Se per entrare in Vaticano è richiesto un green pass, ovvero un certificato di negatività al Covid 19, non si smentisce forse la principale lezione evangelica? L’esempio del figlio di Dio che lascia venire a sé ladri, malati, storpi, prostitute e personaggi dalla salute non certo di ferro viene relegato a mero simbolo di folclore. Smentito dalla pragmaticità del nuovo culto sanitario. Il quale pretende che l’uomo, anche per incontrare Dio, debba essere uguale alla macchina: sano, pulito, obbediente e distanziato. Non proprio quello che viene narrato nei Vangeli.
Fauci come santino
Per questo “nuovo apostolo” sono stati creati una serie di gadget per potersi riconoscere e autocelebrare: collane, spille, magliette e braccialetti con la scritta “vaccinato”. E, inoltre, una ricca oggettistica per celebrare una liturgia domestica quotidiana. Su Amazon e su altri siti si possono acquistare candele e ceri votivi con l’immagine del virologo Antohny Fauci in versione ecclesiastica. Nei commenti degli acquirenti, alcuni dichiarano di riporre i ceri sopra appositi altarini in casa o sulla scrivania al lavoro. Tra gli articoli più venduti figurano anche delle natività con Giuseppe, Madonna e bambinello in fasce, tutti con indosso la mascherina. Solo cattivo gusto o sostituiranno i personaggi del presepe tradizionale? L’ultima ipotesi non è così peregrina. Dato che chi aspira a fare del vaccino antiCovid una nuova, sincretica religione – con un nuovo Pantheon da idolatrare – vuole che i suoi membri, i vaccinati, si identifichino perfettamente nei suoi simboli e nei suoi valori.
Ed ecco spiegato perché tutti, “nessuno escluso”, vanno accompagnati alla puntura come se fossimo nel pieno di una lotta tra il Bene e il Male. Una nuova Crociata per imporre un vaccino che si è trasfigurato, oggi, in “un dio unico, che non accetta concorrenze, le cure possibili, altrimenti la torre su cui è stata costruita l’intera impalcatura cadrebbe come neve al sole”, scrive la giornalista Tiziana Alterio, autrice del libro inchiesta Il Dio vaccino. Meglio dunque affrettarsi a mettere la mascherina al neonato Gesù nella mangiatoia e distanziare i Re Magi nel Presepe. Magari qualcuno di loro potrebbe essere passato per Wuhan, prima di arrivare a Betlemme…
Beatrice Nencha, 29 settembre 2021