Politica

“Hitler aveva ragione”. Benvenuti a Londistan, Eurabia

manifestazione pro palestina Londra

A Londistan, Eurabia, un esagitato con la faccia coperta dalla kefiah sbraita: “Hitler aveva ragione! Lui sapeva come fare con questa feccia! Ridateci Hitler”. Un londinese? Un arabo? Entrambi? Comunque non uno solo, non un pazzo isolato ma una voce tra centomila, mezzo milione, un milione. Cosa abbiamo fatto per ridurci all’abiezione, rimpiangere il peggior criminale della Storia? Hitler aveva ragione. A fare che? A sterminare la razza ebrea? Ad inventarsela quale capro espiatorio di tutti i mali tedeschi?

Israele certamente ha saputo giocare con la memoria, ha saputo costruire un mito dalla sua tragedia, ma quando pensavamo che l’odio verso di lei fosse poco più di una corrente sotterranea, maligna ma controllabile, eccolo eruttare per tutto il mondo, dal Medio Oriente all’Occidente, fino alle propaggini dell’Oriente Estremo. Hitler aveva ragione. A fare che? Il milione o quanti fossero ieri a Londra crede davvero che eliminata Israele, rimossa Sion, cancellati gli ebrei i loro problemi saranno finiti? Hitler aveva ragione, per quale ragione? Perché in Palestina muore un bambino ogni dieci minuti, secondo il luogo comune ricevuto da Hamas, una fonte al di sopra di ogni sospetto, rilanciato da Al Jazeera e rimpallato tra Onu e Oms?

Ammettendo che sia vero, perché allora i nuovi nostalgici di Hitler non si sdegnano pur sapendo che quel bambino trucidato ogni dieci minuti, nelle strade, negli ospedali, serve esclusivamente da ricatto, da scudo umano per i vigliacchi di Hamas, inclini a trucidare anzitutto i palestinesi? Come il capo macellaio Sinwar, “peccato di guerra”, in inglese, perché il destino sta nel nome, uno operato, guarito di cancro al cervello in Israele da medici israeliani, uno che aveva paura di crepare ma non di torturare nel modo più atroce, uno psicopatico che tiene la regia del balletto orrendo? Sinwar si muove circondato da bambini, così nessuno lo tocca. E a Gaza i bambini sono i primi a morire, per mano dei padroni della Striscia.

Hitler aveva ragione. Ma come mai i bambini dei kibbuz non suscitano la stessa disperazione impazzita? È la critica che sbugiarda i sensibili e i pacifisti dell’Occidente intero: non si possono piangere solo i bambini di una parte, come fanno loro. E perché i palestinesi non si ribellano, non ci provano nemmeno, ad una dittatura feroce, totalitaria, perché da decenni se li tengono, cambiano le sigle, le facce, mai quel regime ossessivo, fanatico, fuori dalla storia e dalla logica? Hanno paura, sono costretti? Oppure, in buona parte, in troppa parte, finiscono per condividerne le ragioni?

Hitler aveva ragione. Ma i palestinesi possono andare in Israele, possono viverci, farci carriera, curarsi, studiare; un ebreo in Palestina non può entrare, lo smembrano immediatamente. Sarebbe questa la reciprocità, la proporzionalità di cui cianciano i comunisti strategici! Urlano, maledicono, gli occidentali che non vogliono sapere, che vedono nel fantomatico stato di Palestina il giardino di ogni virtù, i palestinesi o almeno chi se ne intesta la causa tutti senza macchia, anche quando sventrano, quando abusano dei cadaveri e perfino dei crani delle donne ebree. Ma non sanno e non si curano di sapere che anche l’acqua gli viene fornita da Israele e i palestinesi rifiutano di pagarla. E Israele regolarmente condona milioni di dollari arretrati. Ma è come la storia del missile sull’ospedale: maledetti ebrei, muoia Israele nelle fiamme dell’inferno, poi si scopre che il missile era di Hamas, che era la propaganda dei vermi: fare una strage della propria gente, si fa per dire, e attribuirla al nemico: non importa, non cambia niente, maledetta Israele, che ha scagliato il missile sull’ospedale. Una rimozione forzata colossale, paranoica, che si stende sull’intero Occidente, che non lascia dormire all’idea delle conseguenze.

Hitler was right, give us a new Hitler. Ma cosa ha fatto Palestina nei suoi 80 anni a parte vittimizzarsi e dare la colpa a Israele per tutto, proprio come faceva Hitler? Cosa le sue dirigenze mafiose e terroristiche? Sono impoveriti da Israele, insistono: ma lo sanno o non lo sanno che ricevono 3 miliardi l’anno di aiuti, in parte proprio anche da Israele, in varie forme, somme colossali che non vedono neanche passare, che finiscono nei forzieri di chi li costringe e li distrugge? Dicono che i palestinesi che ragionano non ne possano più, che sappiano tutto della vita da satrapi dei capi macellari negli emirati mentre loro vivono come millenni fa. Se sanno, se sono esasperati, come mai non riescono a coordinarsi, a reagire, a stringere legami con chi potrebbe liberarsi? Come mai da loro non fiorisce mai la lotta partigiana che i loro tifosi italiani esaltano tanto?

Eh no, meglio maledire Israele, ridateci Hitler, Hitler aveva ragione. Israele, accreditato di poteri massonici, globali, di invadere i media, di condizionare il commercio, di irretire il sistema bancario mondiale, la partita della propaganda l’ha perduta: vince Hamas, ottanta anni di menzogne, di verità inventate, di luoghi comuni si sono imposti e oggi hanno la forma del missile, israeliano, no, palestinese, ma pur sempre israeliano. Se scrivo queste cose, subito sotto arrivano commenti che distorcono, che recuperano quella propaganda demoniaca: i bambini infornati, i feti espiantati dal seno delle madri, attribuiti alla propaganda infame di Israele, furono in realtà all’origine propaganda palestinese: quando questa propaganda mendace venne sbugiardata, quando fu dimostrato oltre ogni insinuazione che non reggeva, che Israele non aveva fatto niente del genere, si trovò il modo di risolverla nel vittimismo, “Israele dice che noi… ma in realtà sono loro”.

Poco importa stabilire se quei commenti siano di bot, di propagandisti organizzati o di imbecilli in buona ma non scusabile fede: è lo stesso del Londistan dove un milione di persone sfila rimpiangendo Hitler: lo stesso a Milanistan, a Los Angeles, a Roma, a New York, a Madrid, mentre Bruxelles non ne ha bisogno, lì il mondo arabo è già maggioranza. E tutti i reggenti fanno i pesci in barile. Lo fa Macron, per evidenti ragioni statistiche. Lo fa Sunak, per ancor più palesi necessità e correlazioni etnico-religiose. Lo fa l’incredibile Bergoglio e lo fa Mattarella che rilancia la teoria sterile dei due Stati e sa benissimo che se c’è una cosa che il mondo arabo aborra, è uno Stato proprio: finirebbe immediatamente ogni pretesto, si ritroverebbero del tutto privi di sovvenzioni.

Hitler, lui sì che aveva capito. Cosa ha fatto Palestina, cosa i suoi burattinai a parte scavare cunicoli di terrore e muovere 5 guerre in 80 anni a Israele? Lui, il Fuhrer, non era affatto male, anzi aveva capito tutto, rimandatecelo, ma questa volta cattivo. Detto, insinuato persino da chi sull’antifascismo ossessivo ha costruito un modo di stare al mondo. Anche dai comunisti estremi, in combutta con gli eterni nazisti: niente di nuovo sotto al sole, anche negli anni del piombo e del sangue i fanatismi estremi si cercavano, si annusavano. E dopo? Dopo che anche l’Occidente sarà islamizzato, come non dispiace agli apocalittici, agli esistenzialisti egocentrici, agli odiatori delle democrazie e al papa antioccidentale, che se deve incontrare un ebreo subito gli piglia un raffreddore?

Certo l’occidente manda un curioso odore, come di rancido, ma per motivi opposti a quelli addotti dal mondo arabo che non lo tollera. È un processo di decomposizione interna, per troppa disponibilità verso chi vuole impadronirsene e cancellarlo, una sclerosi delle idee e delle coscienze, una misera morale e logica, una progressiva, compiaciuta incapacità a riconoscersi individui, esseri responsabili, capaci di guardare avanti senza immiserirsi nel rinnegamento. Oggi l’Occidente è una terra di democrazia implosa, dove una bambina malata vien uccisa per sentenza e non c’è modo di opporsi. Su questo andrebbe innescato un processo collettivo, una espiazione lucida, positiva, capace di rigenerarsi. Non sulle assurdità mosse da regimi che affogano ogni tolleranza, ogni convivenza in un impasto di sangue e liquame.

Hitler aveva ragione, distruggiamoci tutti, lasciamo campo libero a “loro”: e dopo? Dopo che si finirà con le mattanze ciò che si è cominciato col woke? Prenderanno a trucidarsi fra loro, come hanno sempre fatto. E allora, maledire Israele e cercare un altro Hitler non servirà, perché saranno pieni di Hitler. Lo sono già oggi. Ma il gioco degli specchi è da incubo, in Occidente, come in Europa, come in Italia, si sentono cose pazzesche, si sente l’elogio neanche troppo mascherato di Hamas, dei bambini israeliani fatti a pezzi, e lo tessono criminali in fama di opinionisti. Provocatori, cialtroni, carrieristi. È come se si dovesse a forza, per forza trovare del buono nei necrofili e nei pedofili di Hamas e del maledetto da estirpare in Israele dove gli arabi sono nel gioco democratico, nelle istituzioni, nel Parlamento, nella magistratura, nella stampa ipercritica con il potere.

Gay e transessuali che esaltano Palestina. Che direbbero se sapessero che i rari gay confessi vengono obbligati da Hamas a giacere sepolti vivi in fosse di liquami, soffocati dalle deiezioni, lapidati mentre muoiono? Che appena possono riparano in Israele dove c’è la comunità gender più vivace al mondo, ancora più che a San Francisco, come tale premiata dagli osservatori internazionali? Hitler aveva ragione. Il paradosso apparente: Israele è la sublimazione, se si vuole l’esasperazione di tutto ciò che l’Occidente ha saputo garantire in termini di pluralismo, perfino di tendenze neoideologiche ispirate al politicamente corretto: e vogliono cancellarla dalla faccia della terra, gli stessi occidentali lo vogliono, lamentando che c’è poca democrazia, poco pluralismo e guardando al luminoso esempio delle terre gestite da regimi di follia.

Si sentono cose aberranti, dalle mezze diplomatiche o ambasciatrici, di cosa non si è capito, dalle “advocate” in seno all’Onu, dall’Onu medesima che pullula di propagandisti antisemiti, dai media dove fa fino, fa carriera schierarsi con i macellari, non sono borghesucci loro, sono illuminati, guardano oltre, i borghesi continuano a sconvolgerli come 50 anni fa, quando guardavano, loro o i loro padri e nonni, ad esempi altrettanto luminosi: la Cina maoista, la Russia sovietica, la Cuba di Castro, PolPot, Sendero Luminoso. Oggi Putin o Xi o gli ayatollah. Speriamo almeno vengano pagati bene, fosse solo per convinzione sarebbe peggio.

Però nessuno che si trasferisca, oggi come allora, nessuno disposto ad evirarsi dei benefici che la società capitalista e consumista gli assicurava: anzi ne abusano, anzi sono, come erano, regolarmente i primi a buttarsi sui nuovi mercati dell’edonismo e del lusso, computer, telefonini, sempre a sinistra quelli che arrivano prima, che li capiscono meglio, che sanno maneggiarli, che riescono ad orientarsi nella Rete infida, manipolandola per le loro propagande sordide. Oggi sfilano per una terra dove comanda il terrore. Il sabato ProPal, gli altri giorni PayPal.

Hitler aveva ragione. Ma va così, l’Occidente è entrato in una spirale demente, in un processo di auto-fagocitazione, è il Conte Ugolino di se stesso e nemmeno sa perché. Da una parte l’ossesso in kefia, “Ridatemi Hitler”, dall’altra le due cretine, tutte risatine e mossette da OnlyFans, che dicono la stessa cosa, “A morte Israele, hi hi hi”, ma se richieste di spiegare, rispondono a bordo delle loro unghie artigliate e dipinte, unghie che ai loro miti basterebbero per strapparle e infilarle nei loro stessi occhi: “Non lo sappiamo, ma qualcosa da quelle parti ci pare di aver letto, uhm, non stanno facendo una guerra, hi hi hi?”. Cercatele, stanno su X. Stanno dappertutto. Dicono che dipende da noi, che ci salviamo solo non rinunciando a ragionare, a testimoniare: se è così, diremmo che la battaglia sia illusoria e a questo punto persa: siamo pochi, e siamo patetici. E siamo odiati per primi.

Va in questo modo, tocca farsene una ragione. Hitler aveva ragione, ridatecelo, Israele tira i missili sull’ospedale di Gaza, trucida i bambini, il missile era palestinese ma Israele l’ha tirato, hi hi hi, capire Hamas, contestualizzare, darsi alla complessità, hi hi hi, siamo tutti Palestina, resistenza, tutti con Hamas, “Meloni vacca”, ridateci Hitler, lui saprebbe come fare.

Max Del Papa, 12 novembre 2023