Commenti all'articolo Ho 20 anni, ma dico no al Senato eletto da diciottenni
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Werner
11 Settembre 2020, 10:48 10:48
Una ventenne intelligente, complimenti a questa ragazza.
Altro che diritto di voto al Senato a 18 anni, qui ci vorrebbe il ripristino della maggiore età a 21 anni, come lo era fino al 1975, e di conseguenza, il diritto di voto a quell’età. Troppi poppanti immaturi che diventano maggiorenni a 18 anni, età in cui non si è ancora raggiunta alcuna maturazione psichica. E perché sono “maggiorenni” poi votano e fanno danni.
La sinistra purtroppo ha nel suo DNA il voler stravolgere determinati schemi in nome dell’ideologia, non fare delle revisioni in nome del buonsenso.
Fabio Bertoncelli
11 Settembre 2020, 9:13 9:13
Il mio Parlamento ideale è costituito da una sola Camera, con non piú di quattrocento parlamentari e l’istituto della sfiducia costruttiva.
Legge elettorale maggioritaria. Elezione diretta del presidente del Consiglio: è il popolo che deve scegliere da chi vuole essere governato; non devono essere i partiti a decidere.
Davide V8
11 Settembre 2020, 1:25 1:25
Abbassare l’età per il senato non ha alcun senso.
Proprio per questo motivo, tra gli altri, abbiamo due camere *diverse* che devono concordare per far passare qualcosa.
Ma questi sono ragionamenti troppo complicati per chi punta solo alle statistiche che vedono i giovani votare più a sinistra, mediamente perchè non hanno ancora capito troppe cose.
Bello che se ne accorga un ventenne.
–
Occasione buona per ricordare anche che la favola per cui la sinistra sarebbe “il futuro” ed il resto “roba da vecchi che scompare”, sulla base della diversa composizione del voto, è una fesseria, che fotografa superficialmente una situazione statica, senza considerare il naturale spostamento nel corso degli anni.
–
Il cdx se non si oppone, col coraggio di affermare questi concetti, è veramente composto da falliti inutili.
Andrea
10 Settembre 2020, 21:32 21:32
L’ altro giorno anche Renzi ha detto che è necessario aprire una stagione di riforme…
Ormai non so quanto volte l’ho sentita.
Un’arma di distrazione di massa che non significa niente e serve solo a tirar a campar…
Detta poi proprio da Renzi.. che nel referendum del 2014 disse ”Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica”….
Che poi a votare per il Senato siano anche i ventenni poco importa. Tanto ci sono i senatori a vita che nessuno ha votato e che sono stati determinanti in tanti ribaltoni di palazzo.
Kim
10 Settembre 2020, 20:44 20:44
Un diciottenne puo votare per il cazzaro e il cirpame filonanista ? Si quelli del livello socioculturale dei coraggiosi randellatori di Colleferro. Per fortuna sono una minoranza da punire e rieducare. La rivoluzione socialista passa dai giovanissimi è per questo che i cagnetti del padroncino la temono….
Albert Nextein
10 Settembre 2020, 20:36 20:36
24 anni per votare i deputati.
28 per votare i senatori.
A condizione che gli elettori siano in possesso di diploma di scuola superiore.
Fermo restando che per tentare di salvare la barca che sta affondando c’è pronta la soluzione teorizzata e preparata, a suo tempo, dal Prof. Miglio.
L’unica soluzione che possa avere una qualche chance di successo in un mondo ormai completamente statalista.
Una ventenne intelligente, complimenti a questa ragazza.
Altro che diritto di voto al Senato a 18 anni, qui ci vorrebbe il ripristino della maggiore età a 21 anni, come lo era fino al 1975, e di conseguenza, il diritto di voto a quell’età. Troppi poppanti immaturi che diventano maggiorenni a 18 anni, età in cui non si è ancora raggiunta alcuna maturazione psichica. E perché sono “maggiorenni” poi votano e fanno danni.
La sinistra purtroppo ha nel suo DNA il voler stravolgere determinati schemi in nome dell’ideologia, non fare delle revisioni in nome del buonsenso.
Il mio Parlamento ideale è costituito da una sola Camera, con non piú di quattrocento parlamentari e l’istituto della sfiducia costruttiva.
Legge elettorale maggioritaria. Elezione diretta del presidente del Consiglio: è il popolo che deve scegliere da chi vuole essere governato; non devono essere i partiti a decidere.
Abbassare l’età per il senato non ha alcun senso.
Proprio per questo motivo, tra gli altri, abbiamo due camere *diverse* che devono concordare per far passare qualcosa.
Ma questi sono ragionamenti troppo complicati per chi punta solo alle statistiche che vedono i giovani votare più a sinistra, mediamente perchè non hanno ancora capito troppe cose.
Bello che se ne accorga un ventenne.
–
Occasione buona per ricordare anche che la favola per cui la sinistra sarebbe “il futuro” ed il resto “roba da vecchi che scompare”, sulla base della diversa composizione del voto, è una fesseria, che fotografa superficialmente una situazione statica, senza considerare il naturale spostamento nel corso degli anni.
–
Il cdx se non si oppone, col coraggio di affermare questi concetti, è veramente composto da falliti inutili.
L’ altro giorno anche Renzi ha detto che è necessario aprire una stagione di riforme…
Ormai non so quanto volte l’ho sentita.
Un’arma di distrazione di massa che non significa niente e serve solo a tirar a campar…
Detta poi proprio da Renzi.. che nel referendum del 2014 disse ”Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica”….
Che poi a votare per il Senato siano anche i ventenni poco importa. Tanto ci sono i senatori a vita che nessuno ha votato e che sono stati determinanti in tanti ribaltoni di palazzo.
Un diciottenne puo votare per il cazzaro e il cirpame filonanista ? Si quelli del livello socioculturale dei coraggiosi randellatori di Colleferro. Per fortuna sono una minoranza da punire e rieducare. La rivoluzione socialista passa dai giovanissimi è per questo che i cagnetti del padroncino la temono….
24 anni per votare i deputati.
28 per votare i senatori.
A condizione che gli elettori siano in possesso di diploma di scuola superiore.
Fermo restando che per tentare di salvare la barca che sta affondando c’è pronta la soluzione teorizzata e preparata, a suo tempo, dal Prof. Miglio.
L’unica soluzione che possa avere una qualche chance di successo in un mondo ormai completamente statalista.