Articoli

Ho capito una cosa: conviene essere di sinistra

© STILLFX tramite Canva.com

Ho capito chiaramente una cosa: conviene essere di sinistra. In realtà in questo paese non c’è l’egemonia culturale della sinistra, c’è l’egemonia del perdono. Quella che sta succedendo in queste ore è una roba pazzesca. Basta seguire tutti quanti i puntini e voi mi dite se io mi sono drogato o sono una persona normale.

Oggi leggo sui giornali che un signore che era a capo dell’agenzia che si occupava di Unar, discriminazioni e queste minchiate qua un bel giorno viene beccato dalle Iene ad avere la tessera gold delle associazioni finanziate con 55 mila euro dall’agenzia che lui stesso guidava. Io voglio pensare che lui sia innocente. Lasciamo anche perdere che in quella roba li si trombava a pagamento. A me non me ne fotte nulla. Zero moralismo. Non me ne frega niente degli Lgbt, non ho le posizioni della destra su questo, non me ne frega niente. Ciò di cui mi interessa è che questo signore che all’epoca fu molto contestato dal partito della Meloni, oggi diventa il capo di gabinetto del ministro della Cultura che vorrebbe cambiare l’egemonia culturale della sinistra con quella gramsciana di destra.

Gramsciana di destra, e già lì non ci ho capito un cazz*.

Giuli insomma lo nomina come suo capo di gabinetto e già l’aveva nominato come suo braccio destro al Maxxi. Però certo una cosa è un importante museo, un’altra cosa è il ministero chiave. Questo signore aveva iniziato a lavorare con la macchina di sinistra, aveva lavorato con il governo di sinistra, era stato all’ufficio legislativo parlamentare del Partito Democratico. Morale della favola: il braccio destro si Giuli è si sinistra.

Altra situazione riguarda il capo di gabinetto di Gualtieri. Ve lo ricordate? Quello che in una faida tra gli amichetti loro di sinistra aveva minacciato alcune persone.  Parliamo di Albino Ruberti che quando erano usciti quei video  l’egemonia culturale della sinistra non era riuscita a proteggerlo e lo avevano da parte. Passa un anno e Gualtieri se lo riprende esattamente nella stessa identica posizione. Ieri c’è stato un rimpasto della giunta di Roma e si sono ripresi Ruberti.

Bravissimo Spano, bravissimo Ruberti. Entrambi sono di sinistra, uno viene aiutato dalla destra, l’altro viene aiutato dalla sinistra. Non me ne fotte nulla, ma io vi dico: toc toc, scusatevi, dove è finito Morisi? Fu invischiato in una storiaccia di prostituzione senza però nessuna inchiesta, eppure politicamente è morto. Non c’è nessuna egemonia del perdono, quando ti chiami Morisi. Toc toc, dove è finito il portavoce di Lollobrigida? Dove è finito il portavoce di cui hanno pubblicato alcune chat con un leader della Curva Nord della Lazio quando era un ragazzino?

Per quale cazzo di motivo, cara Meloni, caro Tajani, caro Salvini, nel vostro giro di governo si dice che non avete una grande classe dirigente, e poi quelli di sinistra vengono pure recuperati da voi mentre invece al primo errore voi i vostri li cacciate?

Io la trovo una cosa incredibile. Questa non è l’egemonia culturale della sinistra. È l’egemonia del perdono: se tu fai una cazzata a sinistra, vabbè hai fatto una cazzata;  se tu fai una cazzata a destra, no, devi morire!

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

SEDUTE SATIRICHE