Cronaca

“Ho dato io l’ok”. Come è nata l’inchiesta sul generale Vannacci

Le precisazioni del ministro Guido Crosetto. Così si è arrivati all’indagine formale: il militare avrà un difensore di ufficio (o uno a sua scelta)

vannacci crosetto

La decisione arriva dall’alto, cioè dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Il quale, evidentemente, aveva la possibilità di evitare al generale Roberto Vannacci l’inchiesta disciplinare ma ha deciso di procedere. E così il militare, prima avvicendato dal suo ruolo all’Istituto Geografico Militare, poi spostato a Roma come Capo di Stato Maggiore della Forze operative terrestri, adesso si ritrova costretto a difendersi di fronte ad una vera e propria indagine interna la cui notizia doveva restare riservata e invece è diventata di dominio pubblico a causa di una “molto grave fuga di notizie”.

La precisazione di Crosetto su Vannacci

Alla fine di una giornata decisamente complicata, il ministro Crosetto ha deciso di pubblicare una nota con cui mette i “puntini sulle i” di questa vicenda. “Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda”, dice Crosetto. “Mi preme sottolineare che il polverone che ogni singola notizia sul tema che riguarda la posizione del generale dell’Esercito italiano Roberto Vannacci solleva, richiede, purtroppo, espressioni e formulazioni formali, come si confà a una organizzazione complessa e regolata da regole e regolamenti specifici come è la Difesa, il cui unico fine è preservare l’integrità, la correttezza e il dovere che ogni militare, chiamato a giurare sulla Costituzione repubblicana, assolve nell’esercizio delle sue funzioni, dal primo dei generali all’ultimo dei soldati, compreso, evidentemente, il ministro della Difesa pro tempore, ruolo che oggi ricopro”.

Come è nata l’inchiesta su Vannacci

Nel suo lungo comunicato, l’esponente di FdI ricostruisce tutta la vicenda Vannacci. “Oggi, 4 dicembre, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi, in base alle conclusioni dell’inchiesta sommaria (articolo 552 e seguenti del Testo Unico dell’Ordinamento Militare), ha notificato al Generale di Divisione Roberto Vannacci l’avvio dell’inchiesta formale (disciplinare) prevista dall’articolo 1377 del Codice dell’Ordinamento Militare. L’inchiesta sommaria era stata disposta dal capo di stato maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il 18 agosto e si è conclusa il 16 ottobre. Al termine, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visti gli esiti dell’inchiesta sommaria, ha proposto al ministro della Difesa l’apertura di un’inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari”. A quel punto Crosetto, sulla base anche della relazione della Direzione generale del Personale Militare, ha “accolto la sua richiesta, lo scorso primo dicembre, nominando contestualmente l’Ufficiale inquirente, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi”.

Nella stessa occasione, il ministro ha anche nominato “l’eventuale ufficiale difensore d’ufficio, qualora il Generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia e/o di un avvocato del libero foro, come pure è sua facoltà”.

Rimosso o avvicendato?

Crosetto ci tiene a precisare anche altri dettagli. Primo: Vannacci era stato “avvicendato” e non “rimosso” dal suo posto all’Istituto Geografico Militare, anche se certo le tempistiche seguono le polemiche per la pubblicazione del “Mondo al contrario”. La decisione del caso venne presa da capo di Stato Maggiore dell’Esercito, non dal ministro. “Al generale Vannacci, dirigente generale della Pubblica Amministrazione, è stato dunque assegnato un incarico adeguato al suo ruolo, nella sede di Roma, non essendoci, al momento, alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti – spiega Crosetto – Con l’incarico di capo dello Stato Maggiore del Comando delle Forze operative terrestri, il generale di divisione Roberto Vannacci sarà il capo dello Staff in supporto al Comandante e al Vicecomandante del suddetto Comando”.

La notifica del trasferimento risale al 28 novembre, anche se la notizia si è avuta solo ieri, mentre il preavviso risale al 22 novembre. “In quella stessa data, il generale Vannacci ha chiesto una licenza ‘per motivi familiari’, e non oggi, come hanno scritto alcuni organi di stampa”.

L’inchiesta sarà riservata e Crosetto chiede che stavolta venga rispettato il riserbo. “Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato anche il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda”.