La Ripartenza 2022

“Ho dato vodka ai soldati…”. Così il manager Mercedes scappò dal comunismo

Fugge dalla Cecoslovacchia e diventa Ceo di Mercedes-Benz Italia. A La Ripartenza 2022 il racconto di Radek Jelinek

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Radek Jelinek;Marco Hannappel

Ci sono delle storie incredibili, che sembrano la sceneggiatura perfetta per un film. È il caso, quasi certamente, della vita di Radek Jelinek: 40 anni fa era un giovane fuggitivo da quello che ironicamente chiama “il bel progetto romantico chiamato comunismo” mentre oggi, dopo averne scalato tutti i vertici, è Presidente e Ceo della divisione italiana di Mercedes-Benz. Non proprio l’ultimo dei manager.

A La Ripartenza, Jelinek ha raccontato la sua rocambolesca fuga dalla Cecoslovacchia. A 20 anni decide di lasciare il “griugiume” sovietico per approdare in Europa. Prende 100 marchi e cerca di varcare il confine. Tra la Jugoslavia e l’Austria, però, incontra due soldati armati di Kalashnikov. “Avevo i capelli lunghi, lo zaino in spalla, ho detto loro: ‘sono un turista, non vado via, cerco solo un posto dove ci sia dell’acqua’”. È in quel momento che tira fuori una bottiglia di vodka dallo zaino e la offre ai due militari che lo lasciano passare. “Però non sono un corruttore”, ci tiene a precisare Jelinek tra i sorrisi.

Sono stati ovviamente diversi i motivi che hanno spinto il manager a rischiare la vita pur di approdare in Ue. Uno di questi riguarda proprio l’Italia, il Paese che considera “il migliore” di tutti. “Quando avevo 11 anni – racconta – per la prima volta ci hanno permesso di uscire dai Paesi dell’Est. Siamo venuti in Italia in vacanza con una Renault 8 senza aria condizionata e con la tenda montata sul tetto”. Era il 1973: “Ho visto tutto bello, verde e mi sono detto: voglio vivere qua. Ho capito che quella cosa grigia e brutta, il comunismo, non faceva per me”.

da La Ripartenza 2022, 25 luglio 2022

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