Come promesso, sono venuto a Melis per incontrare Marisa Francescangeli. Adesso, ministro Valditara, se tu ci ascolti, cerca di capire se è qualcosa di improprio, di esagerato, di fanatico come dicono, per esempio, quelli del Fatto Quotidiano secondo cui la maestra meriterebbe il licenziamento. È chiaro che, quando occorre, la sanzione deve essere proporzionata al fatto, ma qui il fatto poi non c’è quindi la sanzione è senza senso.
Mi sono fatto spiegare direttamente da Marisa perché la definiscono “fanatica”. L’episodio ricorderete è accaduto per Natale, il 2 Dicembre. Subito dopo le vacanze, la maestra è stata convocata dal dirigente e le è stato detto che c’erano state due mamme che non avevano gradito che avesse fatto recitare un Padre Nostro e un’Ave Maria. Le è stato chiesto di chiedere scusa davanti a tutti: è stata quindi fatta una riunione con i genitori, ma nonostante le scuse, la cosa è continuata lo stesso.
Se c’è un errore che ha commesso, sono proprio le scuse: uno deve insegnare le preghiere, e non necessariamente nell’ora della religione, perché l’Ave Maria è pura poesia. Il Padre Nostro indica una protezione, mentre l’Eterno Riposo risale addirittura delle fonti classiche. Caro Valditara, come si può spiegare Dante, il cui ultimo canto del Paradiso è una preghiera alla Vergine, senza che gli studenti conoscano l’Ave Maria? È chiaro che il nostro patrimonio culturale è pieno di riferimenti al mondo cristiano e l’Ave Maria e le preghiere sono i corollari di una civiltà che ha Dante, Simone Martini, Giotto e Masaccio. L’Ave Maria non cade dal nulla come un’imposizione dogmatica di catechismo, è un modo per educare una disciplina e una conoscenza.
Per approfondire
- Ave Maria a scuola, la libertà dell’insegnante è sacra
- L’Ave Maria è tradizione: non pieghiamoci ai vigliacchi
- Vogliono pure vietarci di recitare l’Ave Maria
Leggo poi la relazione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari dove dice di aver individuato delle violazioni che sono state inquadrate nel regolamento con relative pene. Aggiungono poi che il loro è un procedimento garantista. Non è garantista affatto, ma soprattutto il tono di questa risposta è talmente privo di ogni vita e burocratico.
Dopo avergli mandato i miei appunti e le mie considerazioni, Valditala mi scrive: “Ho letto, ma i fatti sono ben diversi”. I fatti sono ben diversi perché? Ci sono state per caso delle imposizioni ai ragazzi? La preghiera è qualcosa di irresponsabile? Non riesco a capirlo. La maestra ci spiega poi che, per rispetto, se ci fossero stati dei bambini non cattolici, avrebbe agito diversamente, ma non è questo il caso.
Manderò quindi al ministro Valditara quest’intervista e le parole dette dalla maestra Francescangeli, che mi è sembrata una persona in perfetto equilibrio e che difende dei valori che riguardano la civiltà cristiana che il nostro governo ritiene fondamentali per la formazione dei giovani. La civiltà cristiana nelle preghiere ha un fondamento serio, altrimenti dovremmo impedire le processioni che avvengono per Pasqua. Essere cristiani non è una colpa e non può essere sanzionato. Se c’è qualcuno che deve essere sanzionato è lei, caro Feliziani. Il ministro, oltre alla sua relazione, ha oggi la mia testimonianza, che da sottosegretario del suo stesso governo, non ho problemi a dire che questa signora è perfettamente in sé. Quello che avete fatto, caro Feliziani, è un atto d’arbitrio, di prepotenza. Sono pronto, fino all’ultimo, anche con l’interrogazione parlamentare dei colleghi che fanno a me riferimento, per cercare di capire come il Ministro può credere a Feliziani.
Marisa Francescanglei ha un suo metodo per rendere la religione vicina, costante ed umana. Le preghiere sono questo: sono disciplina, ma anche riflessione sulla figura di Cristo, così come tutte le celebrazioni della Pasqua e del Natale. È una maestra sarda che non ha fatto nulla di più e nulla di meno perché, se avesse fatto di meno, avrebbe cercato di essere indifferente. Ed essere indifferente è un peccato grave, quello che tocca a lei, caro signor Feliziani, la cui indifferenza è una colpa. Lei deve essere sanzionato. Se poi Valditara vorrà ascoltarmi, guarderà con attenzione quello che è stato scritto e quante menzogne, finzioni, falsificazioni o espressioni di fanatismo ci sono state.
Prima di arrivare qui, ho ricevuto telefonate di persone che mi dicevano di stare attento insinuando che Marisa Francescangeli fosse una fanatica. Non mi è sembrata affatto fanatica, mi è sembrata determinata, decisa e convinta. Un’insegnante deve essere convinta, deve avere un’idea, quale che sia, forse anche diversa da quella cristiana, ma deve educare a principi che siano di umanità. Ed il nostro cristianesimo è la storia dell’uomo.
Vittorio Sgarbi, 11 aprile 2023