
Nelle ultime ore, si sono aperte nuove opportunità per la risoluzione del conflitto in Ucraina. Lo ha fatto sapere Trump, riferendosi ai contatti con Putin. Il tycoon ha anche evidenziato la sua preoccupazione per le truppe ucraine accerchiate, esortando il leader russo a evitare ulteriori violenze.
“In questo momento, migliaia di truppe ucraine sono completamente circondate dall’esercito russo nella regione di Kursk, in una posizione molto difficile e vulnerabile. Ho chiesto con forza al Presidente Putin che le loro vite vengano risparmiate. Questo sarebbe un massacro orribile, uno come non si vedeva dalla seconda guerra mondiale. Dio li benedica tutti!”, ha scritto Donald Trump su suo social Truth. “Abbiamo avuto delle discussioni molto buone e produttive ieri con Vladimir Putin e ci sono ottime possibilità che questa orribile e sanguinosa guerra possa finalmente giungere al termine”.
In un primo momento, leggendo il post del presidente americano, molti si erano convinti che tra Trump e Putin vi fosse stato un colloquio telefonico. Invece, la Casa Bianca ha fatto sapere che il tycoon si riferiva ai colloqui tra Steve Witkoff, l’inviato del presidente Donald Trump a Mosca, e lo Zar. Nessuna conversazione diretta, quindi. Non per il momento. La confusione è stata creata dal fatto che nel post, in cui Trump non cita mai il suo inviato, ad un certo punto il presidente scrive “io ho chiesto con forza al presidente Putin”. Sembrava dunque fosse stato direttamente lui a parlare con l’inquilino del Cremlino.
Tuttavia, esistono dubbi sulla sincera intenzione di Putin di mettere fine al conflitto, come indicato dalle valutazioni dell’intelligence USA riportate dal Washington Post. Queste analisi suggeriscono che Putin desideri mantenere un certo controllo su Kiev, sollevando interrogativi sulla reale efficacia degli sforzi diplomatici attuali.
Nel frattempo, i ministri degli Esteri del G7 hanno avanzato la minaccia di imporre ulteriori sanzioni alla Russia, qualora non venga raggiunto un accordo per il cessate il fuoco. Le nuove sanzioni potrebbero accentuare le restrizioni economiche già discusse nell’Unione Europea, che di recente ha rinnovato le sanzioni individuali verso la Russia, superando l’opposizione dell’Ungheria.
A livello internazionale, l’Arabia Saudita ha confermato il suo impegno a promuovere il dialogo e sostenere gli sforzi per una soluzione politica al conflitto. In una conversazione telefonica con Putin, il principe ereditario Mohammed bin Salman ha ribadito il sostegno del suo paese verso iniziative di pace.
Nonostante ciò, la tensione sul campo di battaglia rimane elevata. Si segnalano recenti attacchi ucraini con droni sulla capitale russa e un’offensiva russa nella regione di Kharkiv, che ha causato danni a un ospedale e ferito una persona. Questi eventi sottolineano l’importanza cruciale di una de-escalation per evitare ulteriori tragedie.
Dall’Ucraina giunge una cauta apertura verso le trattative, nonostante permanga uno scetticismo sugli effettivi obiettivi della Russia. Mykhailo Podolyak, consigliere del Presidente ucraino, ha manifestato una volontà di osservare l’andamento dei colloqui, pur ricordando le delusioni passate riguardo gli accordi con Mosca. La posizione ucraina si mantiene ferma sulla difesa del proprio territorio e sulla ricerca di un dialogo che possa finalmente porre fine al conflitto. Le condizioni poste da Mosca per il cessate il fuoco, secondo Zelensky, “complicano e ritardano” il negoziato. “Ora il mondo vede la Russia deliberatamente proporre condizioni che non fanno altro che complicare e ritardare tutto, perché la Russia è l’unica entità che vuole che la guerra continui e che la diplomazia fallisca”, ha scritto il leader di Kiev.
L’esercito ucraino ha poi anche smentito le frasi di Trump sul presunto un accerchiamento dei suoi uomini da parte delle forze russe. “Non c’è nessuna minaccia di accerchiamento delle nostre unità” nella regione russa del Kursk, ha fatto sapere il capo di Stato Maggiore.
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