Il podcast di Sallusti

Ho paura del Tar che blocca la caccia all’orso

Il podcast di Alessandro Sallusti del 15 aprile 2023

Il Tar salva l’orso, ma noi chi ci salverà dal Tar? Si chiama Tribunale Amministrativo Regionale, in sigla TAR, ed è il luogo competente a giudicare sui ricorsi di chiunque si ritenga leso in un proprio interesse da un atto pubblico, come ad esempio è la decisione di un sindaco di abbattere un orso a tutela dell’incolumità di quella comunità.

Ora, io non dubito che uno si possa sentire leso personalmente da tale decisione: ognuno ha la sua sensibilità e i suoi principi, ma è che il Tar accolga il suo ricorso e annulli l’ordinanza del sindaco, mi lascia perplesso. E mi chiedo, chi, se non l’autorità preposta che vive su quel territorio e del quale territorio è responsabile, può sapere meglio di altri che cosa è giusto o sbagliato per la sicurezza dei cittadini? Provo a spiegarmi ancora meglio: che cosa ne sa un giudice amministrativo di orsi, di boschi, sentieri e montagne, di quale sia il reale pericolo in base non ad astruse leggi, bensì a usi e abitudine del posto? Può essere cioè che un orso sia altamente pericoloso in un certo posto e assolutamente innocuo in un altro, e che questo non possa essere deciso da un signore che vive in città a centinaia di chilometri da quei luoghi?

Pensare che la giustizia, i suoi riti, le sue competenze ma anche incompetenze, possano risolvere in modo giusto qualsiasi problema è una follia tutta italiana che svuota di efficacia altri poteri, anch’essi (ma solo in teoria) dotati dalla costituzione di decisioni autonome. Non c’è peggiore tirannia di quella esercitata all’ombra della legge e con i colori della giustizia, scriveva Montesquieu, il filosofo della politica e del diritto già trecento anni fa. E in questa storia l’unica giustizia sarebbe far decidere la sorte dell’orso a chi in quelle montagne ci vive e lavora, non perché ci debba essere una giustizia del popolo, ma perché solo quel popolo sa qual è la cosa giusta e qualsiasi sia la sua sentenza non potrà che essere di buon senso. Non dimentichiamo che anche nei processi contro gli umani da un certo livello in su è una giuria popolare a stabilire il verdetto, poi sottoscritto dal giudice in nome appunto di tutto il popolo italiano.

Ecco, a me che il Paese sia in mano al Tar fa paura, più paura di qualsiasi ordinanza di un sindaco.

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