“Ho visto e annusato cose che…”.La disgustosa testimonianza sul nuoto nella Senna

Le Olimpiadi della vergogna firmate Emmanuel Macron: dalle acque pericolose al dramma del Villaggio olimpico

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Un disastro epocale. Così possiamo riassumere le Olimpiadi di Parigi 2024 targate Emmanuel Macron. La cerimonia inaugurale è soltanto solo una piccola parte dello spettacolo piuttosto terribile dei Giochi transalpini. Uno dei fallimenti più incredibili riguarda la Senna, il fiume “ripulito” dall’amministrazione parigina ma in realtà in condizioni terribili. Con buona pace della signora Anne Hidalgo, che si è anche tuffata nelle acque per rassicurare tutti. Dopo gli slittamenti registrati negli scorsi giorni, oggi è arrivato l’ennesimo annuncio: a causa “della forte pioggia delle ultime due notti, particolarmente intensa a Parigi, e del conseguente previsto peggioramento della qualità dell’acqua” della Senna, oggi gli organizzatori delle Olimpiadi 2024 hanno deciso di annullare l’allenamento di triathlon per la prova di staffetta mista, in programma per lunedì 5 agosto. Ma non è tutto.

Nelle ultime ore è arrivata l’ennesima tragica testimonianza di un’atleta sull’esperienza nella Senna: parliamo di Jolien Vermeylen. “Ho bevuto molta acqua, chissà se mi ammalo oppure no”, lo sfogo della belga protagonista nel Triathlon: “Ho annusato e visto cose a cui non voglio pensare”. Naturale temere per la propria incolumità, come del resto le altre colleghe. Nel mirino gli organizzatori di cotanto disastro: “Era oggi o mai più. Adesso bisogna solo sperare di non stare male”. Piuttosto incredibile anche la scelta di dare il via libera alla competizione dopo giorni di rinvii: cosa è cambiato di punto in bianco? La Vermeylen ha le idee tristemente chiare: “Se la gara non si fosse svolta, sarebbe stata una vergogna per tutta la Francia”.

Le costosissime opere di bonifica non hanno risolto nulla, c’è poco da dire. Basti pensare alle immagini dell’atleta canadese Tyler Mislawchuk, che ha vomitato dieci volte dopo aver terminato il bagnetto nella Senna. “Mentre nuotavo sotto il ponte ho annusato e visto cose alle quali è meglio non pensare. Purtroppo, mi è capitato di bere molta acqua e posso dire che no, non ha certo il sapore della Coca Cola o della Sprite”, il suo racconto. Agli atleti non resta che provare a prevenire e incrociare le dita, cosa che non si è soliti fare ai Giochi olimpici. Ad esempio la Vermeylen ha seguito una determinata profilassi, ma non è detto che sia servita.

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Ma attenzione, i problemi mica sono finiti qui: un capitolo a parte lo merita il dossier Villaggio olimpico. Già dal primo giorno dei Giochi, decine di lamentele: dai letti di cartone al cibo scadente (o persino mai consegnato), passando per la mancanza di aria condizionata. Se gli atleti britannici hanno deciso di abbandonare il Villaggio, altri volti noti dei vari sport hanno denunciato le condizioni con foto e video emblematici. Nelle ultime ore è stato l’italiano Thomas Ceccon a biasimare gli organizzatori: “Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male. Molti atleti si spostano per questo: non è un alibi è la pura cronaca di ciò che forse non tutti sanno“, le parole del nuotatore.

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Gregorio Paltrinieri, che su quattro Olimpiadi ha decretato quello di Parigi come il peggiore Villaggio: “In camera non mi addormento mai prima delle due di notte. Fa troppo caldo. Noi qui siamo i protagonisti ed è impensabile non avere l’aria condizionata nelle camere. Non si possono trattare così gli atleti. Non siamo tutelati”. Italiani delicati? La risposta ovviamente è no, perché gli atleti di ogni nazionalità stanno protestando con veemenza per le vergognose condizioni. Anche il tennista spagnolo Carlos Alcaraz non è rimasto in silenzio: “Il riposo, il cibo, l’arrivo in ritardo… non è facile”. E non parliamo di campioni che cercano scuse ma di campioni con una medaglia al petto. Complimenti a monsieur Macron e compagnia cantante.

Franco Lodige, 3 agosto 2024

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